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    Monfalcone, 8.000 in corteo col tricolore contro la sindaca anti-Islam: “Siamo tutti italiani”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 23 Dic. 2023 alle 19:20

    Monfalcone, 8.000 in corteo col tricolore contro la sindaca anti-Islam: “Siamo tutti italiani”

    Migliaia di fedeli musulmani sono scesi in strada a Monfalcone (Gorizia) per protestare contro le politiche della sindaca Anna Maria Cisint, che negli ultimi mesi ha lanciato una battaglia contro la “islamizzazione e sostituzione” degli italiani. Il 15 novembre la sindaca ha firmato due ordinanze ha vietato di pregare nei due centri culturali dove si riuniva la comunità musulmana della città, in cui mancano le moschee.

    “Siamo cittadini italiani, paghiamo le tasse, parliamo correttamente l’italiano e contribuiamo alla produzione del Paese: chiudere i nostri luoghi di preghiera è anticostituzionale”, hanno dichiarato all’Ansa i manifestanti, arrivati da Mestre, Pordenone e Rimini. “Ci hanno provato anche in altre città ma ci siamo rivolti al Tar, che ci ha dato ragione”.

    “Manifestiamo contro l’atteggiamento discriminatorio della sindaca verso la nostra comunità “, ha dichiarato dal palco Sani Bhuiyan, consigliere comunale del Partito democratico. “In sette anni, ci ha fatto tutti i dispetti possibili, tra divieti e complicazioni, anche per giocare a cricket, frequentare la scuola e beneficiare delle agevolazioni sull’affitto”, le parole di Bhuiyan citate da La Repubblica. “Poi, l’estate scorsa, ci fu la guerra al burkini in spiaggia e, ora, la chiusura di due centri culturali. La sindaca forse non sa che i tantissimi bambini bengalesi che oggi hanno sfilato insieme a noi si sentono più monfalconesi che stranieri e che questo vale anche per i musulmani arrivati dalla penisola balcanica. Mentre Monfalcone affronta quotidianamente sfide reali, che vanno dalla povertà, all’evasione fiscale e al caporalato, la sindaca sembra vedere soltanto la lotta agli stranieri e concentrarsi su allarmismi infondati. Non siamo ospiti, ma cittadini che rispettano la legge italiana e la Costituzione e chiediamo un cambiamento radicale e rispetto reciproco”.

    La sindaca leghista ha continuato ad accusare i manifestanti di voler “imporre il proprio modello islamico più integralista”, parlando di una “indecorosa protesta basata su presupposti inquietanti che preoccupano per il loro richiamo all’intolleranza verso l’accettazione dei nostri presupposti di convivenza sociale e legalità”.

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