Mimmo Lucano processo | Tribunale di Locri | Prima udienza | Divieto di dimora | Migranti | Riace
MIMMO LUCANO PROCESSO – Stamattina, 11 giugno 2019, al Tribunale di Locri è cominciato il processo a carico di Domenico Lucano, l’ex sindaco di Riace, in provincia di Reggio Calabria, coinvolto in un’inchiesta con l’accusa di aver commesso una serie di reati legati alla gestione dell’accoglienza dei migranti nel centro della Locride, che era diventato un modello di integrazione degli stranieri.
Mimmo Lucano | Processo iniziato a Locri | Migranti
Per Mimmo Lucano permane l’esilio, dopo gli arresti domiciliari, disposti nel 2018 e poi revocati. Il processo per i fatti che avevano portato all’arresto del primo cittadino è a carico di Lucano e di altre 26 persone. Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato una nuova istanza dei difensori di Lucano per la revoca nei suoi confronti del divieto di dimora a Riace, disposto quale misura alternativa all’arresto. La richiesta è stata motivata dal fatto che Lucano non è più sindaco, e non è stato rieletto in Consiglio comunale, e non può, dunque, reiterare i reati che gli vengono contestati.
“Non ritengo questo di Locri un processo politico, ma la mia vicenda – ha detto Mimmo Lucano parlando con i giornalisti a Locri prima dell’inizio della prima udienza del processo che lo vede imputato – mi ha ferito tanto. Io ho sempre lavorato a favore dei deboli e degli emarginati. E mi sono impegnato per una società umana e non disumana”.
Mimmo Lucano Processo | “L’esperienza di Riace può continuare”
“Io non saprei vivere – ha aggiunto l’ex primo cittadino – lontano dall’impegno sociale, umano e politico senza necessariamente occupare dei ruoli. La bella storia di Riace è iniziata molto prima che io diventassi sindaco. Un’esperienza che può continuare, al di là di quello che è successo, portando avanti le idee che ne sono alla base”.
“Quello che sta succedendo in quest’ultimo periodo a proposito del fenomeno dei migranti, in generale, rappresenta una vera e propria emergenza umana. Come ha detto Papa Francesco, quando si chiudono i porti per gli esseri umani e si lasciano aperti, invece, per il traffico delle armi, siamo al cospetto di un mondo che è alla deriva”.