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    Milano, urlano negro di merda a un 13enne durante partita di basket

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 19 Mag. 2019 alle 12:53 Aggiornato il 19 Mag. 2019 alle 13:07

    Cronaca Milano razzismo – “Negro di merda”: volano insulti razzisti a una partita di basket juniores

    “Negro di merda”. Insulti razzisti a un ragazzino di colore da parte di alcuni genitori sugli spalti durante una partita di un torneo di basket fra scuole medie ieri, sabato 18 maggio, a Milano. Lo ha denunciato la mamma di un giocatore dello Schuster under 13, con un post su Facebook.

    “Un bel pomeriggio di sport, un torneo di basket tra ragazzini di 13 anni e i genitori dagli spalti urlano ‘negro di merda’ a Giacomo. Lui ha sentito. Non è la prima volta. Mio figlio è stato adottato in Etiopia. È italiano dalla pelle nera”, racconta Rita Aicardi nel post sui social.

    Il “negro di merda” sarebbe G., 13enne milanese, “italiano” adottato in Etiopia quando aveva sei mesi. La sua squadra ha vinto il torneo.

    La madre ha deciso di denunciare la vicenda sui social. “C’è un nuovo clima di intolleranza che mi preoccupa, e non era mai accaduto”, ha scritto.

    “Abbiamo adottato mio figlio in Etiopia quando aveva sei mesi, dal nido fino alla seconda media che frequenta adesso non ha mai avuto problemi legati al colore della sua pelle e, anzi, è il primo a scherzarci su, in famiglia e con i suoi compagni. Fa sport, frequenta gli scout, è italiano a tutti gli effetti. Quest’anno, però, per la prima volta è capitato che mi riferisse di frasi offensive durante le partite. Fino a ieri, quando è tornato a casa e mi ha detto: Sai mamma, mentre stavamo vincendo dagli spalti mi hanno detto ‘negro di m.’. Al momento ho cercato di smorzare, gli ho chiesto se fosse sicuro, mi ha detto che anche i suoi compagni avevano sentito quelle frasi”, ha scritto.

    La madre Rita ha anche indirizzato una lettera alla società della squadra avversaria, la Tigers basket Milano: “Non ho nulla contro la società ovviamente, ma volevo che sapessero: il presidente si è scusato a nome della società e mi ha detto che avrebbe cercato di capire chi ha gridato quelle frasi”.

    La Tigers, la società che ha ospitato il torneo, si è scusata: “Condanniamo assolutamente l’accaduto e prenderemo assolutamente i dovuti provvedimenti”.

    “La società Tigers non ha alcuna responsabilità. Si impegna come le altre a trasmettere i valori della lealtà sportiva, dell’inclusione e dello sport, tra l’altro in una zona di Milano non facile”.

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