È bastato solo l’annuncio di voler fare una preghiera per la pioggia da parte dell’arcivescovo di Milano che in città ha iniziato a piovere. Quasi per magia, dopo le parole di monsignor Mario Delpini, nel capoluogo lombardo tra martedì e mercoledì ci sono stati un paio di veloci temporali che hanno dato ai milanesi un po’ di refrigerio dopo giorni di afa. Una preghiera contro la siccità per alleviare in particolare le sofferenze di agricoltori e allevatori, che rischiano di vedere compromessi i propri raccolti a causa dell’assenza prolungata di piogge.
In ogni caso la preghiera è stata confermata e fissata per sabato 25 giugno in tre diverse chiese di campagna. L’arcivescovo, insieme ai fedeli, invocherà ancora la pioggia, recitando il rosario e chiedendo a Dio e alla Madonna il “dono vitale” che aiuti le terre flagellate dalla mancanza d’acqua. Il prelato insiste che però poi se ne faccia “un uso saggio”. “Nel tempo della guerra, la preghiera. Nel tempo della pandemia, la preghiera. Nel tempo della siccità, la preghiera”, ha dichiarato l’arcivescovo. “Desidero percorrere le terre del riso e del grano, le terre dei fossi e dei campi per invocare la Madonna della Bassa perché la provvidenza di Dio venga in aiuto alla nostra debolezza”, spiega Delpini.
Il monsignore chiama dunque a raccolta i fedeli per questo sabato nelle tre chiese intorno a Milano, aperte a tutti coloro che vogliono condividere “l’invocazione per il bene dell’acqua”. Il problema della siccità in questa afosa estate, d’altronde, riguarda gran parte d’Italia, e infatti iniziative simili si stanno moltiplicando in varie zone del Paese. Ad esempio nella provincia di Piacenza, a Rivergaro, paese di 7mila abitanti nella bassa valle del Trebbia, il parroco don Valerio Picchioni dedica ogni mattina durante la messa un’invocazione affinché piova: “L’acqua è vita e ne abbiamo tutti bisogno”.