MIGRANTI – Mentre la Sea Watch nella notte tra il 26 e il 27 giugno 2019 entrava nelle acque italiane, 97 persone erano a bordo di un gommone che veniva intercettato da una motovedetta non identificata a sud di Lampedusa.
“Sono partito che era buio alle 10 di notte, tutte queste persone erano sopra un gommone. Dopo 27 ore il motore non funzionava più, finito anche cibo e acqua, le onde del mare erano alte e da lontano si vedeva una luce, ma le onde non permettevano di vedere chiaramente cosa c’era all’orizzonte”.
La testimonianza di uno di quei 97 migranti a bordo del gommone è stata riportata da La Stampa tramite una videointervista con la traduzione dell’interprete Amr Adem.
“Ho chiamato il ragazzo che guidava il gommone che aveva un numero di emergenza qui in Italia. Entro 20 minuti è arrivata una nave, c’era una luce fortissima. C’era uno che parlava e diceva in arabo “noi siamo nave italiana, salite”.
E ancora: “Un italiano che parla arabo? Impossibile. Hanno iniziato a sparare con i mitra verso il gommone, poi hanno usato gli arpioni per sgonfiare i tubolari e ci hanno costretto a salire, poi ci hanno narcotizzato con il gas. Loro indossavano delle maschere per proteggersi”.
Nel giro di due minuti, i passeggeri perdono i sensi e soltanto ore dopo si risvegliano, di nuovo in Libia. Qui di seguito il video de La Stampa.