Migranti Salvini Libia | Accordi | Partenze migranti | Porti chiusi
Migranti Salvini Libia – Più controlli per ridurre le partenze dei migranti usando anche radar, mezzi aerei e navali. Questo l’intento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, espresso dal titolare del Viminale durante il Comitato nazionale ordine e sicurezza convocato oggi 8 luglio dopo le ultime settimane di tensione con le Ong sul tema dei migranti.
Forte della riduzione degli sbarchi negli ultimi due anni, sbarchi che sono passati dai circa 17mila dell’anno scorso ai 3mila di quest’anno, Salvini vuole stringere ancora di più sulla politica dei “porti chiusi”.
“Le navi umanitarie vanno fisicamente fermate e barconi e barchini intercettati prima che escano dalle acque territoriali dei paesi da cui partono”, ha detto il leader del Carroccio sulla ripresa dei flussi migratori e il ritorno delle navi delle Ong in zona Sar libica.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica adotterà nuove misure d’intesa con i vertici delle Forze dell’ordine, Marina militare e Guardia costiera compresi.
Migranti Salvini Libia | Le nuove misure
La linea di intervento è quella contro le partenze: secondo il vice premier Salvini si tratta dell'”unico modo di frenare le decine di barchini e barconi che quest’anno sono comunque riusciti a raggiungere l’Italia”.
Radar e pattugliamenti con aerei e navi italiani serviranno ad individuare le imbarcazioni al momento della partenza e ad avvertire in tempo reale le guardie costiere dei paesi di partenza che dovranno intervenire per fermare le imbarcazioni. Per fare questo ci vogliono uomini e mezzi, che al momento né Libia né Tunisia hanno.
L’Italia ha così deciso di inviare altre dieci motovedette alla Guardia costiera libica e domani aprirà una trattativa diplomatica con la Tunisia per garantire interventi della guardia costiera tunisina e per incrementare il numero dei rimpatri
Migranti Salvini Libia | La polemica con la ministra Trenta
La ministra della Difesa Elisabetta Trenta aveva già anticipato di voler intensificare l’attività delle navi militari nel Mediterraneo.
Adesso l’idea è quella di schierare le navi della Marina e della Guardia di Finanza davanti ai porti in modo da poter eventualmente sbarrare l’accesso alle navi umanitarie con migranti a bordo.