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    Migranti, salvate 81 persone al largo della Libia: ora sono 251 a bordo della Ocean Viking

    Foto dalla pagina Facebook di Sos Mediterranee. Credit: Hannah Wallace Bowman / MSF

    Nuovo intervento di Msf e Sos Mediterranee

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 11 Ago. 2019 alle 16:30 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:23

    Migranti salvati al largo della Libia

    Migranti salvati al largo della Libia: oggi, domenica 11 agosto 2019, gli equipaggi delle Ong Medici senza frontiere e Sos Mediterranee hanno portato in salvo 81 persone sulla Ocean Viking. Ne hanno dato notizia sia Msf e Sos Mediterranee attraverso i loro canali social precisando che i migranti salvati a bordo dell’imbarcazione sono ora 251.

    “Nella loro terza missione in tre giorni, gli equipaggi di Msf e Sos Mediterranee hanno messo in salvo 81 persone da un gommone non adatto alla navigazione. L’operazione è avvenuta in acque internazionali al largo della Libia. Ora sono 251 le persone a bordo della Ocean Viking”, è il messaggio diffuso in un tweet di Medici Senza Frontiere e da Sos Mediterranee su Facebook.

    La nave Ocean Viking, delle due Ong Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere, ieri, 10 agosto, ha soccorso altri 80 migranti al largo della Libia, e due giorni fa, la stessa imbarcazione, ne aveva salvato 85 persone, rimanendo poi in zona di ricerca e soccorso. Complessivamente a bordo della nave c’erano fino a ieri più di 160 migranti, ora il numero è salito a 251. Alla Ocean Viking è stato però notificato un divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane.

    Ieri, in una nota inviata all’ambasciata della Norvegia, che è lo Stato di bandiera della nave, il ministero degli Esteri italiano ha sottolineato che il nostro Paese “non ha in alcun momento assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso” e il recupero dei migranti è avvenuto “ben al di fuori della zona Sar di responsabilità italiana”. Per questo “non può in alcun modo essere attribuita alle autorità italiane la responsabilità d’individuazione del porto di sbarco dei naufraghi”.

    La Farnesina ha aggiunto che “l’ingresso nelle acque territoriali italiane sarebbe considerato pregiudizievole al buon ordine della sicurezza dello Stato”. Nella lettera il Ministero degli Esteri ha sottolineato infine come “non sia accettabile ogni condotta delle Ong che considerano l’Italia l’unico porto possibile di sbarco”.

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