Migranti | Nave italiana soccorre gommone in difficoltà da 24 ore | Sbarco a Genova
Migranti nave italiana soccorre gommone – Il Viminale ha indicato Genova come porto di sbarco per la nave della Marina Militare Cigala Fulgosi con a bordo un centinaio di migranti recuperati al largo della Libia. L’imbarcazione è intervenuta in soccorso di un gommone, in difficoltà da ieri mercoledì 29 maggio. L’intervento è stato deciso per via delle condizioni meteo in via di peggioramento e per le precarie condizioni del gommone.
In queste ore si era diffusa anche la notizia della morte di una bambina, poi smentita. La stessa Alarm Phone, che aveva diffuso la notizia del decesso della piccola su Twitter, ha in seguito scritto, sempre sul social network: “Ci sono molte speculazioni a proposito di un tweet in cui abbiamo riferito quanto ci hanno comunicato alcuni migranti, cioè che una bambina di 5 anni è morta. Non abbiamo mai confermato questo fatto e ci auguriamo che non sia vero”.
Il caso era balzato agli onori della cronaca proprio per il mancato intervento da parte della nave italiana nei confronti dei migranti. La denuncia era arrivata nella giornata di ieri, mercoledì 29 maggio, dalla Ong Sea Watch, che aveva sottolineato come l’imbarcazione si trovasse a poche miglia del pattugliatore Comandante Cigala Fulgosi (P490) della Marina militare italiana.
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A distanza di 24 ore, però, nessuno era ancora intervenuto.
La conferma era arrivata anche da altre Ong, tra cui Alarm Phone che su Twitter nella serata di ieri scriveva: “Le persone a bordo ci hanno detto che un lato del gommone si è sgonfiato e sta entrando acqua. Non hanno più carburante e sono alla deriva. Dicono che non sopravviveranno la notte se lasciati a mare”.
Un disperato appello accolto anche dalla Mediterranea Saving Human, che aveva sollecitato ancora una volta la nave italiana a intervenire.
Tuttavia, la situazione all’alba di stamani era tuttora irrisolta.
Questa mattina, infatti, Alarm Phone continuava a monitorare la situazione denunciando il totale disinteresse verso gli 80 migranti a bordo del gommone.
Alle 5 del mattino di giovedì 30 maggio, la Ong scriveva sempre su Twitter: “Le persone a bordo stanno ancora soffrendo e sono in grave pericolo. Il sole sta sorgendo nel Mediterraneo centrale ma ora possono vedere con chiarezza che nessuno è nelle vicinanze. Sono ancora abbandonati a mare e non c’è nessun soccorso in vista”.
Un’ora più tardi, era stato proposto un ulteriore aggiornamento, sempre sui social.
“Le persone a bordo ci hanno contattati di nuovo. Vedono un elicottero volare intorno a loro ma non vedono alcuna imbarcazione. Ci chiedono se siamo a conoscenza di una possibile operazione di soccorso in arrivo, ma anche noi non sappiamo nulla.”
A bordo del gommone vi sarebbero anche 15 minori, tra cui un neonato di 9 mesi a rischio di ipotermia, e una ventina di donne, tra le quali anche una incinta, che starebbe molto male.
A confermarlo era stato in precedenza anche Luca Casarini, dell’ong Mediterranea Saving Humans, che interpellato da Rai News 24 aveva dichiarato: “La situazione è conosciuta alle autorità italiane e il problema è il solito rimpallo con i libici, che si traduce in una violazione dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra”.
In giornata la Sea Watch ha pubblicato un video shock in cui si vede un migrante cadere dal gommone e annegare.
Il fatto è avvenuto il 23 maggio scorso a poche miglia dalla Bettica, la nave della Marina italiana che si è limitata a inviare sul posto un elicottero.
Il gommone, poi, è stato soccorso dalla motovedetta libica Fezzan.
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