Migranti nave italiana bambina morta | Cosa è successo
Migranti nave italiana bambina morta – La nave della Marina militare italiana Cigala Fulgosi è intervenuta al largo della Libia in soccorso di un gommone con circa 80 migranti a bordo, in difficoltà da ieri, mercoledì 29 maggio.
L’intervento, spiega la Marina in una nota ufficiale, è avvenuto “in acque internazionali a circa 90 miglia a sud di Lampedusa” ed è partito perché le condizioni meteo sono in peggioramento e l’imbarcazione si trova senza motore ed in precarie condizioni di galleggiamento.
Aggiornamento 2 giugno 2019, ore 14.40
Lo sbarco della nave a Genova – Si è concluso all’ora di pranzo del 2 giugno lo sbarco nel porto di Genova della nave Cigala Fulgosi della Marina militare italiana con a bordo un centinaio di migranti soccorsi lo scorso giovedì al largo della Libia. Tra loro ci sono anche 17 donne, di cui una al settimo mese di gravidanza, e 23 minori. I migranti sono originari di Camerun, Somalia, Mali, Libia, Nigeria e Costa d’Avorio.
A Calata Bettolo, dove l’imbarcazione ha attraccato, è stato allestito un presidio sanitario della Croce Rossa e Anpas che stanno seguendo le operazioni di primo soccorso.
Lo sbarco è iniziato a metà mattinata: i primi a essere scesi sono stati donne e bambini, in totale una quarantina di persone. A bordo della nave sono rimasti gli adulti, che saranno visitati e sottoposti alle procedure di identificazione.
Il caso della bambina morta – Questa mattina è circolata la notizia di una bambina di soli cinque anni morta a causa delle condizioni di questo gommone. La news è stata tuttavia smentita dalla Marina militare in un comunicato. “Non ci sono morti a bordo”, si legge sul sito del ministero della Difesa.
Come sono andate veramente le cose? Alarm Phone, la linea telefonica diretta e autorganizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo, che per prima ha diffuso la notizia della morte della bambina parlando di probabile ipotermia, su Twitter ha successivamente scritto, sempre sul social network: “Ci sono molte speculazioni a proposito di un tweet in cui abbiamo riferito quanto ci hanno comunicato alcuni migranti, cioè che una bambina di 5 anni è morta. Non abbiamo mai confermato questo fatto e ci auguriamo che non sia vero”.
Mercoledì notte – Alarm Phone aveva comunicato su Twitter di essere stato contattato mercoledì sera “da una barca in difficoltà al largo della Libia. Le 90 persone a bordo hanno visto vari velivoli e un elicottero militare nelle vicinanze. Considerando la descrizione dalla barca crediamo sia la stessa già avvistata da Moonbird, il velivolo di ricognizione della Ong Sea Watch”.
“La situazione sta degenerando – scrive ancora il servizio di supporto ai migranti – Alle 23.47 le persone a bordo ci hanno detto che un lato del gommone si è sgonfiato e sta entrando acqua. Non hanno più carburante e sono alla deriva. Dicono che non sopravviveranno la notte se lasciati a mare”.
“Alle 00.13 siamo riusciti a parlare di nuovo con le persone a bordo. Temono che i bambini muoiano di ipotermia. Ci sono 15 bambini, il più piccolo di 9 mesi. Hanno spostato i bambini nel lato dove c’è meno acqua. Una delle 20 donne è incinta e sta male. Non lasciateli morire!”, fa sapere Alarm Phone, che dopo un altro contatto con la barca alle 00.47 scrive che “le persone a bordo erano in panico”.
La mattina i soccorsi ancora non ci sono – Alle 6.37 le persone a bordo contattano nuovamente Alarm Phone. Vedono un elicottero volare intorno a loro ma non vedono alcuna imbarcazione.
“È necessario un intervento urgente”, scrive l’organizzazione. “Alle 8.25 ci hanno detto che l’elicottero era ancora lì e di poter stabilire che la nave è un’imbarcazione militare. Siamo quasi certi che sia la P490 dell’ItalianNavy. Deve prestare soccorso immediato!”, questa la comunicazione della Alarm Phone.
Per tutta la mattina, diverse ong hanno rilanciato l’allarme denunciando come, pur essendo la nave della Marina nelle vicinanze dei naufraghi già da ieri, nessuno fosse ancora intervenuto.
Migranti nave italiana bambina morta | Ministra Trenta
Il commento della Difesa – Non è così secondo la ministra della Difesa Elisabetta Trenta:”Nessuno dica che la Marina italiana ha ignorato il soccorso”, ha commentato.
La ministra Trenta ha difeso a spada tratta la Marina italiana e ha specificato: “Quando è arrivato l’allarme ai nostri uomini la nave italiana si trovava a 80 chilometri di distanza, praticamente 2 ore di navigazione dal barcone, localizzato invece in acque di responsabilità libica. I militari italiani hanno appurato che era già in atto un’operazione di soccorso da parte della guardia costiera libica ed hanno offerto tutto il supporto necessario”.
Migranti nave italiana bambina morta | Sea Watch
I sopravvissuti – Tra i quasi 100 naufraghi c’erano anche 17 donne e 23 bambini, “per i quali è attualmente in atto la verifica delle condizioni di salute”, garantisce la Marina militare.
E anche la Sea Watch, la prima a lanciare l’allarme ieri dopo l’avvistamento del gommone da parte di un aereo, aveva chiesto che i migranti a bordo venissero immediatamente soccorsi: “Queste persone sono in pericolo da ore. Ci stiamo rifiutando di vederle”.
Una denuncia di pochi giorni successiva a quella, documentata da un video, secondo cui il 23 maggio un migrante è annegato senza che una nave sempre della Marina italiana in navigazione a poche miglia di distanza intervenisse.
Migranti nave italiana bambina morta | Salvini
Salvini: “Contro la Marina solo illazioni” – Sulla questione interviene il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che definisce “infondate e diffamatorie le accuse contro i nostri uomini e donne della Marina” e ribadisce “per quanto di mia competenza, l’indisponibilità dei porti italiani ad accogliere i clandestini”.
Sull’episodio del gommone alla deriva da ieri, dice il vicepremier, “come sempre e rispettando legge e morale”, i marinai “hanno soccorso chiunque fosse a rischio”. E conclude: “difendiamo l’onore della Marina”, definendo “incredibile” che “alcuni organi di stampa diano credito a provocazioni e illazioni delle solite Ong cui finalmente abbiamo tagliato il business e che sono sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Migranti nave italiana bambina morta | Pietro Bartolo
Il medico di Lampedusa interviene – Sul caso è intervenuto anche il medico dei migranti di Lampedusa Pietro Bartolo: “L’Europa non può più tacere. Servono corridoi umanitari subito, serve una revisione della Convenzione di Dublino. Esistono modi e strumenti rispetto ai quali l’Unione europea può e deve intervenire immediatamente. A Bruxelles lavorerò a una risoluzione che faccia luce sui crimini commessi nel Mediterraneo, perché mentre la politica gioca a Risiko, la gente muore”, ha detto il neo eurodeputato del Pd.