“Una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica”: questo il commento rilasciato da alcune fonti dello Stato maggiore della Difesa citate all’agenzia stampa Adnkronos.
“Quel che è accaduto è gravissimo perché viola ogni principio, ogni protocollo e costituisce una forma di pressione impropria nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. Non è che un ministro può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia. Noi rispondiamo al ministro della Difesa e al Capo dello Stato, che è il capo Supremo delle Forze armate”.
A scatenare la polemica è stata la terza direttiva firmata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini per fermare l’immigrazione e che colpisce direttamente le navi delle Ong, oltre a imporre la chiusura dei porti.
La direttiva del Viminale dà ordine ai comandanti delle forze di polizia, della Guardia costiera e della Marina “di vigilare affinché il comandante e la proprietà della Mare Jonio si attengano alle vigenti normative nazionali ed internazionali”.
In sintesi, stabilisce che se una nave italiana dovesse operare un soccorso coordinato dall’autorità Sar competente in acque non italiane non potrà cercare approdo nei porti dell’Italia.
Una decisione che acuisce lo scontro in corso da giorni tra il Viminale e il ministero della Difesa in materia di immigrazione. Mentre il ministro dell’Interno continua a premere per la chiusura dei porti e per alzare il livello di sicurezza nel paese, la ministra Trenta e il vicepremier Di Maio sono invece per l’accoglienza dei rifugiati.