Migranti | Germania | Italia | “Legati e sedati”
MIGRANTI GERMANIA ITALIA – In Germania migranti sarebbero stati “legati e sedati” per il trasferimento in aereo in Italia. È quanto racconta un’inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano Repubblica realizzata dalla corrispondente Tonia Mastrobuoni, che ha sentito sia testimoni oculari tra i richiedenti asilo sia personalità che nel paese tedesco si occupano dell’assistenza.
Il giornale riporta ad esempio la testimonianza di Abukkabar M., originario della Sierra Leone, che dice di essersi ritrovato a novembre 2018 con “più di cinquanta” richiedenti asilo come lui su un volo che dalla Germania trasportava gli stranieri in Italia, “e una marea di agenti che li scortavano”.
“Ho visto qualcuno scalmanato, che cercava di ribellarsi al trasferimento”, è il racconto di Abukkabar, che nel frattempo è riuscito a fuggire di nuovo in Germania. “Dopo un po’, però, i rivoltosi erano diventati improvvisamente tranquilli, se ne stavano quasi addormentati nei loro sedili, buoni buoni”. La testimonianza – spiega Repubblica – confermerebbe un sospetto che circola da mesi tra le organizzazioni che assistono i migranti. Il timore è che i profughi vengano sedati per evitare che si ribellino ai trasferimenti e che subiscano anche dei maltrattamenti. Abukkabar ha riferito di essere stato trattato “come un animale”.
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Tra le testimonianze anche quella di una scrittrice tedesca, Anja Tuckermann, che si è occupata molto di migranti e ha anche visitato strutture di accoglienza italiane, di cui dice di avere un ricordo “agghiacciante”. Tuckermann ha assistito anche in Germania alcuni migranti durante i loro trasferimenti, e dice di essere stata testimone di scene “insopportabili”. Una sera – spiega ancora Repubblica – la scrittrice era al cellulare con chi assisteva una famiglia che doveva essere messa su un aereo. “Davanti ai figli piccolissimi sia il padre sia la madre sono stati ammanettati dalla polizia con le mani dietro la schiena, come dei criminali. E poi portati via. I bambini, spaventati a morte, hanno continuato a urlare e a piangere per ore, finché non sono stati ricongiunti con i genitori”.