La situazione nei centri per migranti è sempre più tesa e il governo è pronto a far intervenire l’esercito in Sicilia. “A breve verrà inviato il personale militare dell’operazione Strade sicure sull’isola”, ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il governatore le ha manifestato “tutte le sue preoccupazioni per la crisi dovuta alla pressione migratoria”.
Flussi incontrollati
Come riconosce la stessa ministra Luciana Lamorgese “si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l’altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio”.
Partono dalla Libia, ma moltissimi arrivano anche dalla Tunisia: ben 5.237, tra loro 4.354 tunisini. Una situazione che rischia di trasformarsi in emergenza nel giro di qualche settimana. Le analisi dell’intelligence confermano che sono almeno 10 mila le persone pronte a lasciare il Nordafrica per raggiungere l’Europa, passando per l’Italia. Proprio in Tunisia è volata ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. La preoccupazione è forte e lei non la nasconde.
L’appello dei sindaci in Sicilia
Sono stati intanto rintracciati quasi tutti i cento i migranti che si erano allontanati dalla struttura di Porto Empedocle questa mattina. Ora dopo ora e il Viminale sta cercando in tutti i modi di tranquillizzare gli amministratori locali. La ministra ha assicurato che “nell’hotspot di Lampedusa e nell’hub di Porto Empedocle, sono stati intensificati i trasferimenti dei migranti verso altre strutture e che, entro la giornata di domani, verrà completato lo spostamento di circa 520 migranti”.
Il governatore Musumeci spiega: “Ho denunciato, ancora una volta, la insostenibile situazione nell’Isola e la preoccupazione dei sindaci e delle comunità locali la cui esasperazione rischia di creare, specie in alcune zone, tensione e allarme sociale. Ho ricevuto precise garanzie sulla presenza di navi-quarantena lungo le coste siciliane e in prossimità dell’isola di Lampedusa, oltre la presenza di contingenti militari da affiancare alle poche e stremate unità delle forze dell’ordine per evitare il ripetersi di fughe dai Centri di accoglienza. Ormai appare chiaro come in Sicilia la questione migranti sia diventata anche una questione di ordine pubblico e di salute che non può più essere sottovalutata”.
Critica la situazione sbarchi a Lampedusa negli ultimi giorni
Sono 114 le persone soccorse su due barconi e sbarcate sull’isola durante la notte tra domenica e lunedì. La Guardia costiera ha rintracciato al largo dell’isola 70 tunisini su un natante. Neanche il tempo d’ultimare le procedure di trasferimento verso l’hotspot che la Capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh.
Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza dove si trovano, al momento, 650 persone, con una capienza limite di 95 persone. Ieri 520 migranti erano stati accompagnati in altre strutture. Due barche con a bordo rispettivamente 7 e 16 tunisini, sono arrivate direttamente al molo Madonnina di Lampedusa (Ag) lunedì. A bloccare i migranti, subito dopo gli approdi autonomi, sono stati i militari della Guardia di finanza. Dopo i primi controlli sanitari le persone sono state accompagnate all’hotspot.
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