Salvini attacca tre migranti afghani che fanno il bagno al molo di Trieste, ma sui turisti che si tuffano non dice nulla
La scena di tre migranti afghani che lavano i panni nel molo di Trieste ha fatto il giro dei social e del web per via del post di un utente Twitter ripreso da alcune Tv locali e quotidiani.
Il post, condiviso da un utente la mattina del 30 luglio 2019, ritrae appunto la scena di tre migranti che si bagnano nell’acqua e stendono i panni sul molo di Trieste.
Un reporter dell’emittente locale Tele4 è andato a intervistare i migranti subito dopo il bagno.
Nel servizio, i giovani raccontano di essere arrivati a piedi dalla Croazia quella mattina stessa, lo stesso giorno in cui l’utente Twitter condivide la foto taggando l’account del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Abbiamo deciso di lavarci i vestiti perché erano molto sporchi e non sapevamo di non poterlo fare, pensavamo fosse una piscina. Ci abbiamo messo tre giorni ad arrivare dalla Croazia, ora andremo dalla polizia a chiedere asilo”, dichiara al reporter uno dei tre migranti arrivati dall’Afghanistan.
Come fa notare il debugger David Puente sul sito Open, anche se l’intervistato pronuncia la parola “swimming pool” (piscina) in inglese, la sua proprietà di linguaggio limitata potrebbe averlo indotto a definire il molo con il termine errato. È improbabile infatti che il migrante pensasse davvero che il molo dove lavava i panni fosse una piscina.
La notizia in poche ore ha raggiunto le testate locali e il quotidiano nazionale Libero, che titola la notizia così: “Trieste, migranti si lavano e fanno il bucato in centro ‘Pensavamo fosse una piscina‘”
Il vicepremier Salvini ha condiviso l’articolo di Libero con la foto dei migranti al molo sulla sua pagina Facebook, commentando: “Roba da matti”, e suscitando le polemiche di chi vuole che lavino i panni “a casa loro”.
Nelle stesse ore, anche le immagini di alcuni giovani che fanno il bagno nel mare di Trieste, tuffandosi dai gradini della scala reale di Piazza dell’Umiltà, iniziano ad attirare l’attenzione di qualcuno, soprattutto della Capitanerie di Porto, che li accusa di star violando il divieto di balneazione imposto in città, lo stesso divieto infranto dai migranti.
Ma, a parte l’articolo della testata locale il “Piccolo”, nessun altro si è preoccupato di riprendere le scene dei giovani che si bagnano illegalmente, o di accusarli di star facendo qualcosa di molto grave. Eppure, secondo la Capitaneria di Porto, questi vanno incontro a punizioni abbastanza gravi, che possono arrivare fino a una multa di 200 euro.