Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Migranti, 45 approdano a Lampedusa mentre la Sea Watch resta al largo dell’isola

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 19 Giu. 2019 alle 18:18 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:35

    Migranti approdano Lampedusa – Mentre i profughi salvati dalla Sea Watch 3 della Ong tedesca sono ancora fermi al largo di Lampedusa in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare, altri 45 migranti il 19 giugno sono arrivati sulle coste dell’isola.

    Come riportato da Mediterranean Hope, il gruppo, di cui fanno parte anche una donna incinta e bambini, è stato recuperato “sotto costa dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza”.

    I migranti sono stati portati all’hotspot dell’isola e sarebbero originari del Senegal, Costa d’Avorio, Kenya e Somalia.

    Sea Watch

    La nave della Ong tedesca Sea Watch mercoledì 12 giugno ha salvato 53 migranti che si trovavano a bordo di un gommone al largo della Libia. Matteo Salvini ha fatto sapere di aver firmato un divieto di ingresso nelle acque italiane e ha impedito alla nave di approdare nel porto di Lampedusa.

    In seguito il Viminale ha autorizzato lo sbarco di 10 dei 53 migranti a bordo dell’imbarcazione perché per 7 di loro erano necessarie cure mediche, mentre gli altri 3 erano accompagnatori.

    I migranti sono stati poi trasferiti a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera.

    La procura di Agrigento

    Il 18 giugno è giunta la notizia che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso della Sea Watch 3 che da sei giorni è al confine delle acque territoriali italiane, a 16 miglia circa da Lampedusa.

    Il procuratore aggiunto, Salvatore Vella, nel fascicolo a carico di ignoti ha ipotizzato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

    Porto sicuro in Libia

    Per la prima volta la Libia ha offerto alla Ong un porto dove attraccare, ma l’equipaggio si è rifiutato di far rotta verso le coste libiche perché non considerato un luogo “sicuro”.

    Sulla questione si è poi espressa anche la Commissione Ue, che ha sostenuto la tesi di Sea Watch e ribadito che “tutte le imbarcazioni che navigano sotto bandiera Ue sono obbligate a rispettare il diritto internazionale”.

    Migranti, Consiglio d’Europa: “Basta con la politica dei porti chiusi. Bisogna dare un porto alla Sea Watch”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version