Mia, come cambierà il nuovo reddito di cittadinanza: ecco chi sarà escluso
Il governo Meloni si prepara alla stretta sui percettori del reddito di cittadinanza, che presto sarà sostituito dalla nuova Misura di inclusione attiva (Mia). In attesa del decreto legge con cui sarà formalizzato il passaggio, sulla stampa sono trapelati diversi dettagli del nuovo strumento.
I tagli dovrebbero ammontare complessivamente a 3 miliardi di euro e vedranno una stretta sia sulle condizioni di accesso che sulle erogazioni degli aiuti, con importi più bassi per tutti i percettori, anche chi non sarà escluso. Farà eccezione la riduzione del numero minimo di anni di residenza in Italia, che passerà da 10 anni a 5, per venire incontro alle richieste delle autorità europee.
Il tetto massimo al reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) per chiedere l’aiuto scenderà da 9.360 a 7.200 euro, escludendo così decine di migliaia di persone senza lavoro che prima ricevevano il reddito di cittadinanza. L’importo dell’assegno sarà di 500 o 375 euro al mese, a seconda della presenza o meno nel nucleo famigliare di persone definite “occupabili”.
Le famiglie in in cui è presente un minore, un disabile o un anziano, considerati “non occupabili”, potranno percepire un assegno di 500 euro, per una durata massima di 18 mesi.
Per le famiglie in cui sono presenti individui che non hanno queste caratteristiche, considerati quindi “occupabili”, l’assegno sarà automaticamente ridotto del 25 percento, arrivando a 375 euro al mese, con una durata massima, in questo caso, di 12 mesi. Per non perdere l’assegno, gli “occupabili” dovranno inoltre sottoscrivere un patto con i centri per l’impiego e le agenzie private. Potrebbe essere sufficiente anche il rifiuto di una sola offerta di lavoro per perdere il diritto all’assegno.