“Sei goffa”; “non ti sai muovere”; “non riesci ad impugnare una penna per scrivere”; “lascia quel cellulare perché non lo sai usare”, sono queste le parole con cui un medico salentino si sarebbe rivolto a una paziente dislessica di 10 anni nel corso della prima visita, che per la famiglia della piccola doveva invece rappresentare una svolta nel percorso di cura della figlia. Quelle frasi invece hanno provocato alla bambina attacchi d’ansia, crisi di pianto, notti insonni e una grave forma di tachicardia tale da necessitare l’assunzione di alcuni calmanti, di cui prima la bimba non aveva mai avuto bisogno.
Dopo le parole del medico la piccola ha iniziato anche a mostrare repulsione verso le strutture sanitarie e verso tutto il personale medico, motivo per cui la madre ha deciso di intraprendere le vie legali denunciando lo specialista per diffamazione, “definendo la bambina come goffa, approcciandosi nei confronti della stessa con modi pressoché rudi, le avrebbe cagionato un turbamento morale”, si legge nella denuncia. La visita risale allo scorso 22 giugno.
Senza accertamenti specifici il medico ha dato per scontato che la sua paziente fosse ritardata, che avesse un deficit tale da ritardare la crescita, e che anche a 10 anni si trovava a un livello di seconda media. Avrebbe pertanto consigliato l’utilizzo di quadernoni specifici per dislessici, nonostante solo poco tempo prima in un incontro tutti i professori avessero stabilito che la studentessa doveva continuare ad utilizzare i quaderni usati dagli altri compagni di classe. Da quel giorno però Stefania vive assalita dalle paure, e deve assumere farmaci per tenere a bada la tachicardia. La magistratura stabilirà se si è trattato di diffamazione.