Matrimonio rinviato, giudice intima a futura sposa di pagare l’abito nuziale
Una donna, costretta a rinviare il matrimonio due volte, prima causa Covid poi dopo aver scoperto di avere un tumore al seno, è stata condannata da un giudice a pagare l’abito nuziale.
A raccontare l’incredibile vicenda, avvenuta a Prato, in Toscana, è il quotidiano La Nazione.
Secondo quanto ricostruito, la donna, 36 anni, aveva scelto il suo vestito da sposa online con l’atelier che aveva accettato di ordinarglielo.
Il matrimonio, fissato a marzo 2020, era però stato rinviato per il lockdown imposto per l’epidemia di Coronavirus. Nel frattempo, la donna ha scoperto di avere un tumore al seno ed è stata costretta a operarsi.
Nonostante questo, il negozio ha chiesto, come sottolinea l’avvocato della 36enne che si rifiuta di pagare, il “saldo di un abito per il quale non ha mai indicato il nome del modello. E per il quale non ha mai preso le misure”.
Il titolare dell’atelier, quindi, si è rivolto al giudice di pace, che ha dato ragione al negoziante.
La donna, dunque, nonostante avesse scelto solamente il modello e non avesse mai preso le misure, è stata condannata a pagare 3mila euro, questo il valore del vestito, più le spese legali.
Secondo il giudice di pace di Prato, infatti, il “contratto orale” ha la stessa validità di quello scritto, che in questo caso era assente.