Massimo Giletti sotto scorta
“Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi”, così Massimo Giletti, in un’intervista al Corriere della Sera, conferma la notizia circolata in queste ore secondo cui sarebbe sotto scorta da due settimane. A motivare il provvedimento di tutela sono state le minacce indirizzate a Giletti dal boss mafioso Filippo Graviano, intercettato in carcere, di cui però il giornalista è venuto a conoscenza solo attraverso un articolo di Repubblica che riprendeva il libro del vice direttore dell’Espresso Lirio Abbate, “U siccu”.
Durante la puntata di “Non è l’Arena“, il programma che Giletti conduce su La7, andata in onda il 9 maggio scorso, il conduttore lesse i nomi dei 300 mafiosi usciti di prigione durante l’emergenza Coronavirus. Ma delle intimidazioni di Graviano Giletti non ha saputo nulla sino a metà di luglio. “Non mi pare proprio normale che io non ne abbia saputo nulla. In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti”, aveva commentato il giornalista.
“Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale”, ha scritto su Twitter il direttore di La7, Andrea Salerno, il quale ha confermato che il programma condotto dal conduttore televisivo andrà in onda anche quest’anno. “Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro è la migliore risposta”. L’attuazione del provvedimento è stato affidato ai carabinieri.
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