Ci sono casi di cronaca, nella storia contemporanea, che hanno cambiato per sempre non solo le vite di chi è stato direttamente coinvolto, ma anche il modo stesso di raccontare gli avvenimenti. Delitti che finiscono in prima pagina, su tutti i telegiornali, che piombano nel dibattito dell’opinione pubblica ma che, a distanza di anni, ancora mantengono lati oscuri e inesplorati.
Il 9 maggio 1997 all’Università La Sapienza di Roma una ragazza che passeggia nel cortile viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, e morirà dopo 4 giorni di coma. Accusati dell’omicidio sono due giovani dottorandi dell’istituto di Filosofia del Diritto, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. Qualcuno parlerà del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario.
24 anni dopo il ferimento a morte di Marta Russo, il 7 maggio 2021, arriva in esclusiva su Audible – società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) – “Undici Frammenti”, un podcast Audible Original realizzato da Pietro Adami, Giulia Bianconi e Nicola Campagnani, giornalisti freelance del collettivo Lorem Ipsum, che ripercorre la tortuosa vicenda giudiziaria, raccontandola da punti di vista inediti.
I 10 episodi da 60 minuti ciascuno ricostruiscono gli avvenimenti di quel giorno, le indagini che ne sono seguite, le vicende giudiziarie degli accusati, le storie dei personaggi coinvolti, spesso dalla loro viva voce: amici e famiglia di Marta, periti, criminologi, avvocati e procuratori, che raccontano la loro verità sul caso.
Un quadro, quello finale, che restituisce due critiche decisive: quella al sistema carcerario e quella al “circo mediatico populista” che si è costruito intorno al delitto della ragazza e alle indagini. Tra le voci che emergono con più forza c’è quella di Domenica Virzì, la donna siciliana che ha ricevuto il cuore da Marta Russo, che apre il racconto del caso da un punto di vista straniante e assolutamente inedito. Ma anche la voce di Salvatore Ferraro, condannato per favoreggiamento, che a distanza di anni chiede ancora giustizia.
E ancora, Francesco Liparota, usciere del dipartimento di Filosofia del Diritto della Sapienza, che dichiara di essere stato costretto a testimoniare il falso; Virginia Ciaravolo, psicologa e criminologa, che mette in dubbio i metodi di interrogatorio degli investigatori; Carlo Lasperanza e Italo Ormanni, i due pubblici ministeri che, di contro, si dicono insoddisfatti per una sentenza troppo leggera; e infine i genitori di Marta Russo, che oggi hanno ritrovato forza proprio grazie a un’associazione che si occupa della donazione di organi.
Frammenti di racconto che creano una storia e che, ascoltandoli, danno l’impressione che forse tutti i conti non tornano. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che accompagnano l’ascoltatore, portandolo a mettere in discussione le proprie convinzioni e a interrogarsi su concetti alti e universali come giustizia ed etica.
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