Rai, Marrazzo non sarà più il corrispondente da Gerusalemme, sospeso dopo un controllo
Piero Marrazzo, corrispondente della Rai da Gerusalemme è stato sospeso dall’incarico dopo un controllo da parte dell’azienda sulla sede estera. L’ex presidente della regione Lazio è stato sospeso dopo una verifica effettuata dall’organismo di controllo interno della Rai. Il principale responsabile delle irregolarità è un produttore esecutivo a sua volta rimosso dall’azienda pubblica.
Marrazzo era corrispondente dalla città israeliana dal 2015.
L’ex governatore del Lazio era finito al centro di uno scandalo dopo che il 23 ottobre 2009 viene diffusa la notizia secondo cui Marrazzo sarebbe stato ricattato da quattro militi dei Carabinieri, che avevano un video che mostrava un incontro tra il politico e una transessuale, in Via Gradoli.
Marrazzo aveva detto che si era trattato di un rapporto occasionale, e lo aveva definito “frutto di una debolezza della vita privata”, mentre la transessuale aveva detto di essere la fidanzata dell’allora governatore. Marrazzo si era autosospeso dalla carica di presidente della Regione. La vicenda aveva scatenato un enorme clamore mediatico.
Il 19 aprile 2010 la Corte di Cassazione ha dichiarato Marrazzo vittima di un complotto organizzato da Carabinieri infedeli.
Lo scorso 28 novembre 2018 i giudici della nona sezione penale del tribunale di Roma hanno condannato quattro carabinieri per aver cercato di ricattare Piero Marrazzo.
I carabinieri Nicola Testini e Carlo Tagliente devono scontare 10 anni di carcere, Luciano Simeone 6 anni e mezzo e Antonio Tamburrino 3 anni, oltre al pagamento di una multa di 50mila euro a testa.
Nel 2010 torna a fare il giornalista.