Un ragazzo di 27 anni originario di Malo, una guida alpina e un’altra coppia di alpinisti della sezione del Cai di Malo, in provincia di Vicenza. Sono solo alcuni dei dei 20 dispersi del crollo della Marmolada, il ghiacciaio più alto delle Dolomiti che ha provocato una valanga dopo lo scioglimento di uno dei suoi blocchi domenica 3 luglio, travolgendo diverse persone. Al momento sono sei i morti, nove i feriti accertati e 20 i dispersi secondo quanto riferito dai soccorritori. La maggior parte erano alpinisti. Tra questi è stato identificato il nome di Filippo Bari, 27 anni, di Malo: il giovane alpinista aveva mandato una foto ai familiari per far vedere loro dove si trovava prima del crollo. Poi dal suo telefono non è arrivato più alcun segnale.Tra i dispersi ci sarebbero anche Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta, e la moglie Erica Campagnaro.
Originario di Cittadella, in provincia di Padova, Miotti dal 1998 è titolare del negozio di Tezze sul Brenta “Su e giù sport”. L’uomo, riporta il Corriere della Sera, sarebbe un profondo conoscitore delle Dolomiti, scalatore da oltre venticinque anni e per questo noto nel paese. Nell’elenco delle persone di cui non si hanno più notizie ci sono anche una donna e un ragazzo di Pergine Valsugana, in Trentino. La valanga ha infatti travolto due gruppi di alpinisti: una che veniva dal Trentino e una della provincia di Vicenza. Tra i dispersi ci sarebbe anche un bambino di 9 anni.
Nella lista dei feriti c’è un vicentino, un ragazzo di 27 anni residente a Barbarano Mossano recuperato dai soccorritori e trasferito per le cure del caso all’ospedale Santa Chiara di Trento. Intanto a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi. Al Palaghiaccio è stata allestita la camera ardente dove i parenti possono procedere con il riconoscimento dei corpi: si tratta di tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è destinato a salire. In mattinata è previsto l’arrivo del presidente del Consiglio Mario Draghi, che si recherà dove è allestita la centrale operativa che sta coordinando i soccorsi. L’obiettivo è fare il punto della situazione, insieme al capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, alle autorità locali e ai soccorritori.