La Mare Jonio sequestrata dopo lo sbarco dei migranti
La nave Mare Jonio dell’ong Mediterranea Saving Humans nella tarda serata del 3 settembre ha fatto sbarcare i 31 naufraghi a bordo. Poco dopo ha ricevuto dalla Capitaneria di porto il permesso di stazionare alla fonda di Lampedusa ma la Guardia di Finanza in risposta ha recapitato all’equipaggio una multa di 300mila euro e ha comunicato alla Ong l’ordine di sequestro per l’imbarcazione.
Gli attivisti di Mediterranea sono stati accolti da due militari della Guardia di Finanza con un documento che conteneva una sanzione in denaro e un provvedimento di sequestro cautelativo. La giornata di ieri era culminata con uno sciopero della fame dei naufraghi, ormai esausti e provati da una nottata di pioggia e burrasca che aveva impedito loro di riposare. A seguito di quest’ultima protesta la Guardia Costiera aveva effettuato lo sbarco “per motivi sanitari”.
Lo scontro tra Guardia di Finanza e la Capitaneria
Questa volta lo scontro è dunque tra la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza di Lampedusa. Dopo lo sbarco dei 31 naufraghi, infatti, il capomissione della nave Luca Casarini ha chiesto potersi riparare dal maltempo stazionando su un punto di fonda: se a bordo non c’erano più naufraghi, sarebbe dovuta venir meno anche la possibilità di violazione del decreto sicurezza. La Capitaneria di porto ha dato il via libera all’avvicinamento, ma a quel punto una motovedetta della Guardia di Finanza si è lanciata in mare per recapitare l’ordine di sequestro e prelevare il capomissione.
Nel frattempo ieri sera è attraccata a Pozzallo anche la Eleonore, la nave della Ong tedesca Mission Lifeline con a bordo 104 migranti. Il sequestro amministrativo è stato notificato al comandante e all’armatore della nave e oggi si conoscerà la decisione del prefetto di Ragusa sulla sanzione che verrà comminata, per aver forzato il blocco delle autorità italiane.