Chi è Marco Mancini, lo 007 filmato insieme a Matteo Renzi all’Autogrill
Chi è Marco Mancini, lo 007 filmato insieme a Matteo Renzi all’Autogrill? Marco Mancini è nato il 3 ottobre 1960 a Castel San Pietro, nel bolognese, ma è cresciuto vicino Ravenna. Entrato nel 1979 nell’Arma dei Carabinieri, il 1985 è l’anno della svolta professionale per Mancini visto che passa al SISMI (i servizi segreti militari), occupandosi di alcuni casi spinosi come quelli relativi ai delitti della Uno Bianca.
Nel 2005 è stato uno degli agenti artefici della liberazione in Iraq di Giuliana Sgrena, la giornalista de Il Manifesto che era stata rapita da alcuni jihadisti. Dopo altri incarichi in Medio Oriente, dopo il passaggio all’Aise (servizi segreti esteri) viene mandato a Vienna.
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Attualmente Marco Mancini è al DIS (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), dopo che il segreto di Stato gli ha permesso di schivare i procedimenti giudiziari per il caso del rapimento dell’imam Abu Omar e per la vicenda Telecom-Sismi, quando venne arrestato in seguito all’indagine sulle intercettazioni illegali da parte dell’azienda.
Infine il video girato all’Autogrill di Fiano Romano in cui lo si vede parlare con Matteo Renzi. Marco Mancini probabilmente avrebbe evitato volentieri tutto questo trambusto sulla sua persona, visto che per uno 007 il restare lontano dai clamori mediatici è un aspetto fondamentale del proprio lavoro.
La professoressa che ha girato il video
Chi è la professoressa che filmò Matteo Renzi e l’allora dirigente dell’Aisi Marco Mancini intenti a parlare all’Autogrill? Il nome della donna che ora è finita indagata con l’ipotesi di reato di diffusione di riprese e registrazioni fraudolente non è stato reso noto. Lei esiste, ha un volto ben preciso, e qualche settimana fa è stata intercettata dalla trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti su La7. Il tutto però senza rendere esplicito il contenuto e senza riferire dati sensibili.
“È laureata in Storia dell’arte, effettivamente è una professoressa. Ha una sua famiglia. So benissimo dove abita, non ho voluto suonare al suo campanello. Non ho voluto fermarla, non ho voluto fare nulla di più. Se lei vuole può chiamarci, può decidere se aprire una linea con noi. È una prof come tante”, ha spiegato Giletti.
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