Manuel Bortuzzo perseguitato dalla ex Lulù Selassiè
La procura di Roma ha rinviato a giudizio per stalking Lucrezia “Lulù” Hailé Selassiè: l’influencer e sedicente principessa etiope, infatti, perseguitava il suo ex compagno, il nuotatore paralimpico Manuel Bortuzzo.
È quanto rivela Il Messaggero, secondo cui la 26enne, che non riusciva ad accettare la fine della relazione con Bortuzzo, avrebbe perseguitato il ragazzo arrivandolo a minacciare di morte.
“Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo” avrebbe detto l’influencer a Manuel Bortuzzo. Non solo, l’atleta paralimpico sarebbe stato sottoposto a dei veri e propri atti persecutori che lo avrebbero indotto a presentare una denuncia nei confronti della sua ex compagna, conosciuta durante il Grande Fratello.
L’influencer, prima dell’estate, è stata sottoposta a divieto di avvicinamento e costretta a indossare il braccialetto elettronico per atti persecutori.
La procura, nel frattempo, ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio: Lulù Selassiè ha chiesto il rito abbreviato con l’udienza davanti al gup che è stata fissata al 13 marzo.
Secondo i giudici i comportamenti della ragazza hanno provocato a Bortuzzo “uno stato d’ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità, costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita, al punto di bloccarla e di non sentirsi libero di spostarsi serenamente e di iniziare una nuova relazione”.
Il Messaggero, poi, riporta alcuni episodi che dimostrerebbero gli atti persecutori della giovane. “Mentre Bortuzzo si trovava in ospedale, a Latina, per gli accertamenti legati ai suoi gravi problemi di salute, lo seguiva. E insultava i medici perché non le permettevano di entrare in sala operatoria. Per questo Lucrezia, in preda all’ira, avrebbe cominciato a bussare alla porta e a prenderli a calci”.
E ancora: “Tra il 9 luglio e il 5 agosto del 2023, era volata a Manchester, dove l’atleta era impegnato nei campionati mondiali di nuoto. Aveva prenotato una stanza nello stesso albergo e, disperata, gli aveva lasciato un biglietto sotto la porta (‘Amore mio, ti aspetto nella mia stanza’)”.
Poi, “in occasione dei mondiali paralimpici dello scorso aprile lo aveva seguito in Portogallo. Sotto la porta ancora un messaggio: (‘Amore mio, sono qui per te, ti aspetto in camera, floor 10, numero stanza 1023. Ti amo! I love you so much! La tua Lulù’). Ma poi si presentava nella camera di Bortuzzo, che non aveva dato seguito all’invito, e lo aggrediva, colpendolo con due schiaffi in viso”.
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