Il messaggio di Manuel Bortuzzo a Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a Roma
La vicenda del ragazzo di 24 anni ucciso a Roma con un colpo di pistola alla testa mentre tentava di scongiurare una rapina, ricorda il grave ferimento di cui è stato vittima nel febbraio scorso il nuotatore Manuel Bortuzzo. Una situazione simile, perché Luca Sacchi, la vittima dell’Appio Latino, era come Manuel in compagnia della fidanzata, in una serata che doveva essere tranquilla, ma diverso era il contesto. Così il nuotatore oggi, 25 ottobre ha scritto un messaggio: “La vita con me è stata bastarda, con te non ha avuto pietà”.
Luca è morto in una rapina o in uno scambio di droga, le indagini stanno cercando di chiarire i contorni della vicenda, Manuel, invece, si sarebbe trovato, per errore, in una guerra tra bande, davanti ad un pub nel quartiere Axa, quadrante sud della Capitale. Luca è morto, Manuel ha perso le gambe.
“Non ho mai sentito un episodio così vicino a me. Ma se nel mio caso la vita è stata bastarda, con te non ha avuto proprio pietà”, ha scritto Manuel su Instagram.
“Riposa in pace Luca – ha continuato Bortuzzo sui social -. Non ho più parole per descrivere quello che sto provando in questo momento. Mi stringo vicino ai tuoi familiari”. Un dolore intenso che si amplifica nel ricordo di quello che ha vissuto e che si confronta con quello che sarebbe potuto succedere anche a lui.
Contro di lui, come ha stabilito la recente sentenza, si è scatenato un raid di morte premeditato. Un’azione messa in atto con l’intenzione di uccidere. Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, gli autori del raid avvenuto la notte tra il 2 e il 3 febbraio scorso, sono stati condannati a 16 anni di carcere.
L’atleta venne centrato da un proiettile sparato da Marinelli mentre era a bordo di un motorino con Bazzano. Lo sparo ha raggiunto Bortuzzo, che si trovava ad un distributore di sigarette con la fidanzata, alla schiena causandogli la paralisi delle gambe e mettendo la parola fine ad un futuro da protagonista nel nuoto azzurro.