Io Apro: ristoratori in piazza a Roma, foto e video della manifestazione
“Libertà, libertà”: si apre con questo slogan la manifestazione che si è svolta oggi, lunedì 12 aprile a Roma, e che ha visto principalmente i ristoratori, ma anche commercianti e imprenditori, racchiusi sotto la sigla “Io Apro” protestare contro le chiusure dovute alle norme anti-Covid.
Manifestazione che ha visto la partecipazione di circa 1000 persone e durante la quale si sono verificati anche diversi momenti di tensione.
Tutto ha avuto inizio intorno alle 14,30 quando Mohamed El Hawi e gli altri leader di “Io Apro” sono partiti dal Pantheon per tentare di raggiungere piazza Montecitorio, inaccessibile a causa dei cordoni della polizia, che ha blindato la zona con transenne e blindati.
La manifestazione, che non era stata autorizzata dalla Questura, si è quindi svolta a piazza San Silvestro, situata alle spalle di piazza Montecitorio.
Qui, erano già presenti una cinquantina di militanti di CasaPound, guidati dal consigliere municipale Luca Marsella. “Hanno fatto di tutto per bloccarci, ma non ci fermeremo finché tutte le attività saranno aperte” ha gridato al megafono Mohamed El Hawi che, insieme agli organizzatori della manifestazione, ha simbolicamente indossato delle manette ai polsi.
In piazza decine di ristoratori, gestori di palestre, imprenditori hanno chiesto al governo non solo più sostegno economico per le attività ormai chiuse da mesi a causa delle normative anti-Covid, ma anche una data certa per la riapertura.
Non sono affluite le 20mila persone annunciate dagli organizzatori, i quali però rivendicano il fatto che molti pullman e manifestanti provenienti da tutta Italia sono stati bloccati alla partenza o nelle vicinanze della Capitale.
“Siamo qui perché vogliamo lavorare” dichiara a TPI Giovanni, titolare di un bar situato nella periferia Est di Roma. In piazza c’è un po’ di tutto, molti invocano la rivoluzione, altri vogliono andare a tutti i costi a Montecitorio per assediare “i politici che ci stanno mandando alla rovina”.
La maggior parte dei manifestanti, specialmente coloro scesi in piazza con la sigla “Io Apro”, sono in piazza con intenti pacifici e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.
Altrettanto non si può dire di una settantina di manifestanti, appartenenti a CasaPound e agli ambienti dell’estrema destra, che non solo non indossano le mascherine, ma cercano subito lo scontro con le forze dell’ordine.
Dopo appena pochi minuti dall’arrivo dei manifestanti di “Io Apro”, infatti, decine di manifestanti, così come accaduto già lo scorso 6 aprile, hanno provato a forzare il blocco della polizia per raggiungere via del Tritone e, quindi, Montecitorio.
In pochi minuti, petardi, fumogeni e lanci di bottiglia indirizzati verso le camionette della polizia hanno fatto salire la tensione. Un ragazzo è rimasto ferito, mentre i leader di “Io Apro”, guidati da El Hawi, hanno provato a far tornare la calma, allontanando i violenti.
“Non siete lavoratori, cosa volete?” hanno gridato diversi ristoratori all’indirizzo dei facinorosi di CasaPound, i quali, però, hanno ribadito, attraverso le parole di Marsella, che tra “le nostra fila ci sono imprenditori, padri e madri di famiglia colpiti dalla crisi e anche ristoratori. Non ci interessano le polemiche, noi siamo sempre al fianco degli italiani”.
Tornata la calma, la piazza si è letteralmente divisa in due. Da una parte i manifestanti di “Io Apro”, dalla parte diametralmente opposta i militanti di CasaPound ancora intenzionati a sfondare il cordone della polizia.
A quel punto, nel tentativo di distaccarsi dai violenti, Mohamed El Hawi ha invitato a spostarsi verso Piazza del Popolo, con il risultato che i manifestanti si sono sostanzialmente dispersi.
Alcuni hanno raggiunto prima Piazza del Popolo e Piazzale Flaminio, altri hanno provato a recarsi a Montecitorio, stazionando all’angolo tra via dei Prefetti e via di Campo Marzio.
Insulti contro il ministro della Salute Speranza, ma anche contro le forze dell’ordine, accusate di non essere dalla parte dei manifestanti.
L’ennesimo tentativo di forzare il blocco della polizia fallisce e i manifestanti decidono di raggiungere gli altri a Piazza del Popolo.
A via del Corso, ovvero nel tragitto che collega Montecitorio a Piazza del Popolo, una quindicina di persone, la maggior parte delle quali a volto coperto, ha divelto i cestini dei rifiuti e gettato in terra alcuni monopattini che si trovavano a bordo strada nel tentativo di bloccare l’arrivo delle camionette della polizia. Il tutto si è svolto con gli altri manifestanti che invitavano i facinorosi a fermarsi.
Una volta giunti a Piazza del Popolo, la polizia ha circondato i pochi manifestanti rimasti e identificato molti dei presenti. Il bilancio finale parla di 120 identificati e 6 persone condotte in Questura.
La manifestazione si conclude così, sotto la pioggia battente, e con i pochi ristoratori rimasti delusi dalla piega che, ancora una volta, la loro protesta ha preso.
“Noi chiediamo solamente che il governo ci dica una data in cui si possa riaprire senza dover richiudere pochi giorni dopo – dichiara a TPI Ismaele, titolare di un’attività a Milano, con il sostegno che ci dà lo Stato non ci copro nemmeno una mensilità dell’affitto”.
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