Violenza e razzismo sugli spalti erano diventati incontrollabili, così il sindaco di Mandello del Lario, vicino Lecco, ha deciso di chiudere al pubblico la struttura durante le partite con un’apposita ordinanza.
In occasione dei match delle categorie giovanili, negli ultimi tempi, i genitori dei calciatori hanno spesso urlato slogan intolleranti e irripetibili, arrivando anche a far esplodere un petardo.
Riccardo Fasoli, primo cittadino del piccolo comune sul lago di Como, ha commentato: “Mi chiedo cosa stia accadendo e mi vergogno. È stato necessario anche chiamare i carabinieri. Il calcio attira tanta gente, ma per rispetto dei giovani, dei direttori di gara e della popolazione, sono stato costretto a intervenire. Così non si può continuare”.
Prima di passare alle misure restrittive Fasoli aveva chiesto che venisse affisso un cartello nei pressi del campo sportivo ricordando che “diverse sono state negli anni le segnalazioni di insulti, bestemmie, ingiurie da parte degli spettatori anche durante gli incontri giovanili” e che “spesso a farne le spese sono i giovani giocatori o giovanissimi direttori di gioco: questi ultimi dedicano del tempo alla loro passione e vanno sempre rispettati, soprattutto davanti ai piccolissimi”.
Lo scorso 19 febbraio la goccia che ha fatto traboccare il cado, con l’esplosione di un petardo che ha investito uno spettatore.