Manager morto in Croazia
Il manager siciliano Eugenio Vinci, amministratore delegato della catena di supermercati Tuodì, morto mentre si trovava in vacanza in Croazia su uno yacht, aveva inalato un’altissima quantità di monossido di carbonio. E dopo i primi risultati dell’autopsia sul cadavere dell’uomo, è arrivata la svolta giudiziaria: oggi, 15 agosto, sono stati arrestati il proprietario e lo skipper dell’imbarcazione.
Si tratta di un uomo di 23 anni ed uno di 27 anni, entrambi croati. I due – ha fatto sapere la polizia croata – sono accusati di aver installato un motore nella barca senza seguire le norme di sicurezza, causando la fuoriuscita dei gas tossici.
I due figli del manager, di 14 e 5 anni, sono ancora ricoverati all’ospedale di Spalato in gravi condizioni e sono in pericolo di vita. Entrambi i bambini hanno compromesse le funzioni di quasi tutti gli organi vitali e sono in terapia intensiva collegati a un respiratore artificiale.
“I due minorenni sono in prognosi riservata e non è possibile dire quanto potrebbe durare la terapia intensiva”, ha detto alla stampa croata Branka Polic, capo del reparto di terapia intensiva pediatrica del centro ospedaliero di Spalato. “Nel sangue dei due bambini, le analisi hanno rilevato un alto livello di carbossiemoglobina, che indica una intossicazione da monossido di carbonio”, ha spiegato Polic.
La madre 46enne dei due bambini, anch’essa intossicata, è in condizioni stabili e si sta riprendendo in ospedale. Gli altri due italiani che si trovavano a bordo, tra cui il sindaco di Sant’Agata di Militello, l’ex senatore Bruno Mancuso un amico del manager deceduto, hanno mostrato sintomi di intossicazione molto più lievi. Sono stati dimessi già ieri sera.
Intossicazione da monossido di carbonio
Il gas da scarico sarebbe arrivato dal water o dal condizionatore d’aria dell’imbarcazione. Secondo la stampa croata, l’imprenditore morto in Croazia Eugenio Vinci, amministratore delegato della catena di supermercati Tuodì, avrebbe perso i sensi nel bagno della barca e nella caduta avrebbe battuto la testa.
In base alle indagini della direzione della polizia di Spalato-Dalmazia, il motore al centro delle indagini sarebbe stato installato l’8 agosto. Armatore e skipper non avrebbero seguito le norme di sicurezza, inserendo nel vano motore un generatore a benzina che si raffredda ad aria.
Una volta avviato, il motore ha iniziato a sprigionare gas tossici che hanno raggiunto anche le cabine, avvelenando il manager e i due figli.