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    “Non ci riconoscono come mamme delle bambine”: due donne fanno causa al Comune di Trofarello

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 26 Feb. 2023 alle 15:49

    Il Comune di Trofarello, a sud di Torino, si rifiuta di riconoscere due gemelline nate all’estero con fecondazione eterologa come figlie di entrambe le mamme, e non soltanto della donna che le ha portate in grembo.

    “C’è un vulnus giuridico, ma questa chiusura burocratica non significa chiusura di pensiero”, spiega il sindaco Stefano Napoletano. L’assessora alle Politiche sociali Emilia Tiso aggiunge: “Abbiamo celebrato l’unione di queste donne perché questo è permesso dalla legge ma non possiamo registrare le loro bimbe come figlie di entrambe perché questo non è permesso”.

    La speranza dell’amministrazione è che arrivi presto una legge che lo consenta, “ma al momento non possiamo agire in modo diverso”.

    La coppia però insiste nel cercare il riconoscimento legale della famiglia, e ha intrapreso un’azione legale con il supporto dell’Associazione Luca Coscioni. Una battaglia, quella delle due donne, che aveva avuto una svolta quando Chiara Appendino, da sindaca di Torino, aveva disposto che gli uffici dello Stato civile registrassero come figli di coppie omogenitoriali i bambini nati da maternità surrogate e da fecondazione eterologa.

    Stefano Lo Russo, il suo successore, è stato costretto a fare marcia indietro dopo una lettera di richiamo della prefettura, generando nuovi casi di genitori non riconosciuti.

    La prima udienza per la coppia di Trofarello è fissata per il prossimo 23 gennaio davanti alla giudice Isabella Messina, l’amministrazione comunale si è costituita in giudizio.

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