Registrato un caso autoctono di malaria in Italia: non accadeva da 40 anni
In Italia, dopo oltre 40 anni, è stato registrato un caso autoctono di malaria: lo ha reso noto la Direzione Prevenzione della Regione Veneto.
“È stato diagnosticato dall’Azienda Ospedaliera di Verona un caso di malaria autoctona in una persona senza storia di viaggi recenti in paesi in cui la malattia è endemica” si legge nel comunicato.
Il caso desta ovviamente molta preoccupazione dal momento che il nostro Paese è “libero” dalla malaria dagli anni Settanta. La Regione, in stretta collaborazione con l’Ulss 9 scaligera e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, appena ricevuta comunicazione del caso, ha tempestivamente attivato le misure di sorveglianza previste.
Come si trasmette la malaria
La regione Veneto ricorda che la “malaria è una malattia infettiva che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita (Plasmodium). È importante sottolineare che la malaria non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, saliva, o rapporti sessuali, ma esclusivamente attraverso il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette”.
Nel comunicato, poi, si spiega perché il caso desta sorpresa e al tempo stesso preoccupazione: “Il tipo di zanzare in grado di trasmettere questo parassita non risulta ad oggi presente nel nostro territorio. In Italia, la malaria è stata eradicata ufficialmente negli anni ‘70 grazie a campagne di bonifica e di controllo delle zanzare, oltre all’uso di farmaci specifici. In Veneto tutti i casi di malaria registrati ogni anno riguardano persone che hanno contratto la malattia in Paesi endemici”.
I sintomi
Ma quali sono i sintomi della malaria? La malattia “si manifesta con febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. La malaria è una malattia trattabile e può essere curata efficacemente se diagnosticata e trattata tempestivamente, riducendo così il rischio di complicazioni gravi”.