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    Madre allatta il neonato e viene cacciata dalla piscina: “Poteva contaminare l’acqua”

    Credit: Unsplash
    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 2 Lug. 2024 alle 12:02

    A Gardolo, vicino Trento, una giovane madre è stata allontanata da una piscina pubblica perché stava allattando il proprio figlio, un bimbo di 11 mesi. Secondo l’azienda che gestisce l’impianto, il latte materno potrebbe contaminare l’acqua della vasca.

    L’episodio è avvenuto la scorsa domenica nel lido di Trento Nord. “Ero entrata da poco con il mio bambino di 11 mesi nella vasca principale del lido, quando ha iniziato a mostrare fame. Io ho iniziato ad allattarlo, quando improvvisamente ho sentito il fischietto del bagnino”, racconta la donna al quotidiano L’Adige.

    “Una addetta è venuta verso di me, chiedendomi che cosa stessi facendo e imponendomi bruscamente di uscire, continuando poi ad attaccarmi in malo modo, dicendomi che ci vuole intelligenza a fare le cose e che ci vuole rispetto per le altre persone. Io ero esterrefatta”.

    “Siamo stati costretti ad andarcene”, ricostruisce la madre. “Non c’è stato verso di chiedere né alla bagnina né al suo superiore di poter allattare a bordo vasca e dovendo tornare al prato, con tutto il trambusto del momento nostro figlio si era agitato, così siamo tornati a casa. Ci sono davvero rimasta male, sia perché di fronte alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato detto che il divieto era presente nel regolamento, ma gli addetti non l’hanno trovato, sia soprattutto per i modi”.

    L’Adige ha interpellato sulla vicenda Martino Orler, presidente di Asis Trento, l’azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi del Comune: “Se le cose sono andate come riferito dall’utente, di certo abbiamo sbagliato modi e toni e me ne scuso. Ma è vero: in vasca non è possibile allattare così come non è possibile consumare cibi o bevande”, spiega il dirigente.

    Orler sostiene che il motivo per cui è vietato allattare in vasca è tecnicamente lo stesso per cui non è permesso ai bambini fare i loro bisogni in acqua: “Si verifica un’alterazione della qualità dell’acqua che viene rilevata e può portare anche alla chiusura delle vasche, con disagi e costi. Per evitare rischi, anche allattare in vasca non è permesso”.

    Il dirigente annuncia comunque che l’azienda sta “lavorando alla realizzazione di un’area nursery dedicata nei pressi dell’accesso sul lato parcheggio”.

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