Una pizzeria di Lodi è stata bocciata da un cliente con una recensione shock: “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi dispiaceva ma non mi sono sentito a mio agio”. Puntuale la replica della titolare del locale: “A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi”.
L’autore di questo commento, pubblicato su Google e ripreso dal Corriere della sera, è un cliente della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano. Il signore se la prende con il locale e i suoi gestori, mettendo solo una stella su cinque come valutazione, nonostante l’ottima qualità del cibo: “Non mi sono sentito a mio agio – si legge – Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più”.
Il commento ha mandato su tutte le furie Giovanna Pedretti che, insieme a suo marito Nello, gestisce da otto anni la pizzeria. “Egregio cliente – si legge sulla pagina Facebook del locale con tanto di screenshot della recensione – apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno”. “Le sue parole di disprezzo – aggiunge – verso ospiti che, non mi sembra vi abbiano importunato, mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina. A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi”.
Il locale che si trova in via XX Settembre, racconta il Corriere di Milano, porta avanti l’iniziativa della “pizza sospesa” che ha destinato 200 buoni all’associazione Genitori amici dei disabili. E Pedretti fa sapere che il ragazzo in carrozzina stava proprio usufruendo del buono. «Ho deciso di pubblicare sulla nostra pagina Facebook il post e rendere pubblica questa triste vicenda che sicuramente mi ha scosso molto. Sono convinta che sia necessario avere maggiore umanità in questo mondo», conclude la titolare.