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    Livorno, un locale non vuole clienti che hanno votato Giorgia Meloni: “Tenetevi quei soldi”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 28 Set. 2022 alle 09:43

    “I vostri soldi non li vogliamo”. Fa il giro del web il curioso messaggio apparso su Facebook da parte di un pub di Livorno, all’indomani del voto per le politiche che ha visto il trionfo di Fratelli d’Italia, spianando la strada di Giorgia Meloni verso Palazzo Chigi. “La Bua dell’Orate comunica: noi i soldi di chi l’ha votata NON si vogliono. Siete gentilmente pregati di essere coerenti con il vostro voto e di non frequentare più il nostro baretto di Invertite/Deviate. Con amore, La Bua”, questo il contenuto del post “La Bua dell’Orate”, pub che si trova a Scali Novi Lena. Anche se nel messaggio apparso su Facebook non viene nominata direttamente la leader di Fratelli d’Italia, il riferimento a Meloni è chiaro. “L’unica cosa che è deviata/invertita è il vostro cuore/cervello. VERGOGNA”, si legge ancora.

    La proprietaria del locale, Romina Matarazzo, ha spiegato a Il Tirreno le ragioni del suo duro post: “Non sono una persona che vive di politica o che può ritenersi un’esperta dell’argomento. Ma quando ho visto i risultati domenica sera non ci volevo credere”. “Sapevo che la destra era molto favorita, ma fino all’ultimo speravo in un risultato diverso. Si tratta dell’Abc, dei diritti che ogni persona si merita di avere: con questo voto siamo tornati indietro dopo tanti anni di lotte e diritti conquistati”, ha aggiunto la titolare de La Bua.

    “Il nostro è un pub aperto a tutti, però non ospita chi invece vota Meloni, per me sono liberi di farlo. Infatti questa è solo una richiesta di coerenza, di non recarsi in un locale gestito da persone che la loro leader discrimina”, spiega Marrazzo. E a chi obietta che così è lei a discriminare potenziali clienti, risponde: “Io non ho proibito niente a nessuno, ho solo chiesto di essere coerenti con le proprie idee. Perché uno che ha votato Meloni, che discrimina gli omosessuali, dovrebbe esser ben accetto nel nostro locale? Poi di bar in città ce ne sono a centinaia, quindi ci sono alternative a volontà, mentre di leggi a salvaguardia della comunità omosessuale non ce ne sono e persone come me e la mia compagna non ci sentiamo tutelate”.

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