Lo scorso 14 dicembre Liliana Resinovich è uscita dalla sua casa in via Verrocchio 2, a Trieste, e non è più tornata. Sebastiano Visintin, suo marito, ha denunciato la scomparsa della 63enne alle dieci di sera. Le indagini della polizia hanno rivelato che la donna alle 8,22 del mattino ha chiamato il suo amico Claudio Sterpin, uomo con cui aveva avuto una relazione molto tempo prima. Lo avvertiva che sarebbe andata da lui, a casa, alle 10. Sembra inoltre che i due volessero trascorrere un week end insieme il 18 e 19 dicembre.
Una svolta è arrivata mercoledì 5 gennaio. Il cadavere di una donna è stato trovato nella zona boschiva del parco dell’ex ospedale psichiatrico. Il corpo non presentava segni di lotta, era in posizione fetale, rannicchiato, vestito. Due sacchetti di nylon erano legati attorno al collo, altri sacchi neri erano stati usati per nascondere il cadavere. Il corpo potrebbe essere di Liliana Resinovich, ma occorrerà aspettare l’autopsia per la conferma.
Il marito e l’amico
Dopo il ritrovamento del corpo Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin hanno iniziato ad accusarsi a vicenda. Sterpin, 82 anni, ha dichiarato che lui e Liliana erano legati da una vecchia amicizia. La mattina del 14 lei gli ha annunciato che prima di andare da lui sarebbe passata in un negozio di telefonia in via Battisti. Le immagini delle telecamere però hanno dimostrato che la donna non è mai salita sull’autobus che l’avrebbe portata in zona.
“A mezzogiorno – ha raccontato l’uomo – sono andato al negozio chiedendo se la avessero vista, gli addetti mi hanno detto di no. Ero preoccupato. Verso le tre ho richiamato al cellulare Lilly, ha risposto il marito e ha subito messo giù. Ho riferito tutto alla polizia”. In un’intervista a Repubblica Sterpin ha anche raccontato che la donna non era felice con il marito e che tra loro due c’era invece un’amicizia affettuosa: “Ci volevamo bene, ci mandavamo messaggi per il buongiorno e la buonanotte”.
Secondo una ricostruzione de Il Piccolo, nella coppia Resinovich-Visintin era la donna a contribuire alle spese di casa in modo più consistente. Se la moglie avesse lasciato l’uomo, lui si sarebbe trovato in difficoltà economiche.
Visintin nega qualsiasi coinvolgimento, si dice sconvolto e disperato. Per il procuratore di Trieste non ci sono indagati e non si può escludere ancora nessuna pista: nemmeno quella del suicidio.