L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano: “Mia condanna inaudita, nemmeno ai mafiosi”
L’epilogo di una vicenda “inaudita”, con una sentenza che forse non sarebbe stata pronunciata neanche per un delitto di mafia. Così l’ex sindaco di Riace ha commentato la sorprendente condanna a 13 anni e due mesi di carcere inflitta ieri dal tribunale di Locri, presieduto dal giudice Fulvio Accurso, ben superiore ai 7 anni e 11 mesi chiesti dalla procura.
“Ho speso la mia vita per rincorrere ideali, ho lottato contro le mafie, ho fatto il sindaco, mi sono schierato dalla parte degli ultimi, dei rifugiati che sono arrivati, mi sono immaginato di poter contribuire a riscattare l’immagine negativa della mia terra”, ha detto ieri Lucano dopo la condanna per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti nel comune calabrese, diventato famoso in tutto il mondo proprio per le sue politiche sui migranti. “È stata un’esperienza fantastica però oggi devo prendere atto che oggi finisce tutto. Cosa devo dire, è stata una cosa pesantissima, non so se per i delitti di mafia vi siano sentenze così”.
Il tribunale ha anche inflitto a Lucano e alcuni degli altri 16 condannati pesanti pene pecuniarie. Lucano e altri imputati sono destinatari di una confisca di oltre 750mila euro e dovranno risarcire il ministero dell’Interno di 200mila euro. Lucano inoltre dovrà pagare 7.600 euro alla Siae.
“Mia moglie fa un lavoro umile, pulisce le case delle persone, io vado avanti con nulla” ha detto ieri Lucano. “Non ho proprietà, non ho nulla”. Anche la compagna Lemlem Tesfahun ieri è stata condannata a una pena di 4 anni e 10 mesi, a fronte della richiesta di 4 anni e 4 mesi della procura. “Mi aspettavo un’assoluzione, non mi immaginavo questo”, ha aggiunto Lucano, che ha ringraziato i suoi avvocati. “Io non ho pagato neanche un centesimo, non avrei avuto neanche la possibilità se non fosse stato per loro”, ha affermato. “Avrebbero dovuto nominare un avvocato di ufficio”. “Hanno parlato di cifre enormi, a me mancano i soldi per vivere”, ha aggiunto
“Mimmo Lucano vive di stenti, la sua condizione è incompatibile con la commissione di qualsiasi reato. È innocente”, ha affermato anche l’avvocato ed ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia nella sua arringa in difesa di Lucano. “Questo non è stato un processo politico, ma è indubbio che un certo accanimento contro Lucano c’è stato”.