Letta: “Ad alcune alleanze siamo costretti. Sul M5s il giudizio degli elettori è lapidario”
“Siamo netti nei confronti delle tre forze politiche (Lega, Forza Italia e M5s, ndr) che hanno dato vita al giorno delle irresponsabilità, l’irresponsabilità di quelle scelte rende impossibile fare un percorso con quelle tre forze politiche, alle elezioni”. Lo ha ribadito Enrico Letta nella sua relazione alla direzione nazionale del Partito democratico, approvata oggi a poco meno di due mesi dalle elezioni anticipate.
“A chi ha tentazioni” di tornare col Movimento 5 stelle, “a chi dice ‘ripensiamoci’, l’invito è a guardare a cosa pensano gli elettori, il loro giudizio è lapidario”, ha sottolineato il segretario del Pd, chiudendo ancora una volta la porta a qualsiasi alleanza con il partito guidato da Giuseppe Conte, che insieme a Lega e Forza Italia non ha votato la fiducia al governo Draghi prima della decisione del presidente della Repubblica di sciogliere le camere.
Letta è tornato anche sulla questione alleanze, sempre più calda visti i tempi ristretti della campagna elettorale. “il cuore del nostro progetto politico siamo noi ed è la nostra lista”, ha detto Letta, che in precedenza ha definito “surreale” il dibattito riportato dalle agenzie sulla “questione della premiership”. Il riferimento è alla chiusura di Carlo Calenda all’ipotesi di presentare Letta come candidato alla presidenza del Consiglio di un’ipotetica alleanza allargata. Stamattina, il leader di Azione ha anche dato la propria disponibilità a candidarsi alla quarta carica dello stato “se Draghi dicesse che non è disponibile”.
“Non abbiamo interlocutori semplicissimi, non sarà facile”, ha detto oggi Letta, parlando di “alleanze che siamo costretti a fare dalla legge elettorale”. “La partita è costretta nei tempi e tutto avviene e in una situazione particolare”, ha sottolineato Letta.
Dopo la direzione del partito, che ha approvato la relazione del suo segretario all’unanimità, Letta ha anche incontrato il sindaco di Milano Beppe Sala e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Proprio sull’ex capo poiitico del M5s era stato posto un veto da parte di Calenda.