Lazio, allarme variante indiana
La variante indiana spaventa la Regione Lazio. Un allarme destinato a crescere alla luce dello screening compiuto ieri dall’Asl di Latina a Bella Farnia, frazione alle porte di Sabaudia, dove su circa 500 cittadini di nazionalità indiana sottoposti a tampone ne sono stati trovati positivi 87, circa il 20 per cento.
Secondo le informazioni che l’Azienda sanitaria ha raccolto dai cinque leader della comunità (riportate oggi da La Repubblica), circa 300 lavoratori sono rientrati in Italia nelle ultime due settimane e si trovano ora nell’agro pontino. Nessuno di loro o quasi, come prevedeva il primo provvedimento firmato dal ministro della salute Roberto Speranza, si sarebbe presentato agli uffici dell’Azienda sanitaria per sottoporsi al tampone e poi mettersi in quarantena.
Nell’agro pontino da anni è presente una comunità di sikh composta oramai da circa 30 mila persone (nei giorni scorsi sono stati rilevati altri 270 positivi). Si tratta di cittadini impiegati per lo più nelle aziende agricole, in molti casi sottoposti a forme di sfruttamento e costretti ad alloggiare in abitazioni fatiscenti e sovraffollate. Dato lo stato degli alloggi dei sikh difficile anche pensare di potersi mettere lì in isolamento. E troppe le paure di perdere un lavoro che è di solito è l’unica fonte di sostentamento.
Sabaudia zona rossa?
Visti i tanti casi di contagio a Sabaudia, la città turistica rischia ora la zona rossa. Attenzione però: non tutta la città. Dalle ultime indiscrezioni la zona rossa dovrebbe scattare solo a Bella Farnia, in quell’inferno chiamato Somal, dalle ore 13 di oggi, prevedendo tre varchi d’accesso controllati dalle forze dell’ordine, due su via Diversivo Nocchia e uno sulla Litoranea.
Le restrizioni, date ormai per certe, verranno comunque analizzate oggi nel corso di un incontro in Prefettura. “C’è stata una grande colaborazione istituzionale, vedremo quali saranno gli sviluppi”, ha detto la sindaca di Sabaudia, Giada Gervasi, a La Repubblica. Senza contare che una situazione analoga potrebbe essere presente anche in altri centri, come Pontinia, Terracina e San Felice Circeo, ma anche ad Aprilia, Latina, Fondi, Gaeta e Formia, dove molti sono i sikh e dove i controlli di massa ancora non sono stati compiuti.
Intanto i positivi sono stati intanto messi in isolamento in due hotel Covid della zona. Dovranno essere sottoposti a tampone molecolare e quei tamponi verranno poi inviati all’istituto Spallanzani per appurare se vi siano casi di variante indiana.
L’appello di Zingaretti
Il pericolo variante indiana nel Lazio ha spinto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a fare un appello al ministro della salute Roberto Speranza. “Credo che la chiusura di tutti i voli sia all’ordine del giorno delle valutazioni del governo. Faccio un appello: è una delle misure da adottare”, ha detto intervenendo ieri sera a Metropolis, il podcast di fine giornata di Repubblica. “I passeggeri dall’India continuano ad arrivare: oggi ci sarà un nuovo volo”.
Zingaretti ha poi sottolineato che accoglienza e controllo di questi arrivi vanno gestiti dall’Italia insieme a tutta l’Europa: “Non possiamo escludere che un viaggiatore partito dall’India non faccia scalo a Francoforte e poi arrivi in Italia”.
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