Ministra Lamorgese: “Nel 2019 sono aumentati gli sbarchi fantasma”
Nel 2019 si sono registrati 7.510 sbarchi fantasma, a fronte dei 6mila dell’anno precedente. A dare questi dati è la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in Commissione Schenghen. Per sbarchi fantasma si intendono tutti gli arrivi di migranti sulle coste italiane che vengono individuati quando sono già a terra o in porto. Il numero dei primi 11 mesi del 2019 è più alto rispetto al numero di tutto il 2018.
La “tendenza all’aumento”, ha aggiunto il ministro, si è registrata fin da aprile 2019, con un picco a settembre e ottobre. Quanto al numero complessivo degli sbarchi, Lamorgese ha sottolineato che dall’inizio dell’anno al 7 novembre sono arrivati 9.944 migranti, il 55 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati del Viminale aggiornati al 31 ottobre dicono che 2.826 persone sono arrivate dalla Libia 3.491 dalla Tunisia, 872 dall’Algeria e 2.431 dalla Turchia e dalla Grecia “con sbarchi diffusi su coste siciliane calabresi e sarde”.
La ministra in audizione al Comitato Schengen si è espressa sulla necessità di superare il Regolamento di Dublino e sul ruolo del governo italiano nel superare lo stallo. “Bisogna rinnovare il sistema d’asilo europeo intervenendo, in ossequio all’obbligo di solidarietà, sul principio del Paese di primo approdo su cui si fonda il Regolamento di Dublino. Lo stallo del negoziato sulla riforma del Regolamento condiziona negativamente anche l’iter delle altre proposte legislative sul sistema comune d’asilo. Il Governo spingerà in Europa per un chiarimento a livello politico ed il momento appare favorevole”, ha detto la ministra dell’Interno.
Lamorgese è intervenuta anche sulla questione Libia, su cui già ieri, 6 novembre, aveva riferito alla Camera dei deputati. “Il Governo vuole riportare i centri per migranti in Libia a condizioni di umanità, dopo che da più parti sono state rilevate condizioni di disumanità e non rispetto dei diritti di queste strutture. Ed il Governo libico ha dato ampia disponibilità a portare miglioramenti ai centri di detenzione in vista della chiusura”, ha detto la ministra. “È fondamentale continuare a sostenere con decisione le iniziative per stabilizzare la Libia, mantenendo aperti tutti i canali di dialogo”, ha concluso.