Un team di scienziati ha identificato la più grande esplosione mai osservata nello Spazio. L’esplosione è stata localizzata nel superammasso di Ofiuco, un insieme di galassie a 380 milioni di anni luce dalla Terra e, secondo la ricerca, ha avuto origine da un buco nero.
Il team della Naval Research Laboratory di Washington DC (Stati Uniti), guidato dall’astrofisica Simona Giancintucci, ha pubblicato lo studio sulla rivista scientifica The Astrophisical Journal.
Gli scienziati avevano a lungo pensato che ci fosse qualcosa di strano nel gruppo di galassie di Ofiuco, una gigantesca aggregazione contenente migliaia di singole galassie mescolate a gas caldo (plasma) e materia oscura.
Qui hanno osservato una grossa area cava, fatta di gas e altro materiale, che poteva essere il risultato di un’esplosione. Quando i telescopi a raggi X hanno rilevato le prove di quest’ultima il team però era dubbioso. La quantità di energia prodotta era di gran lunga superiore a qualsiasi cosa mai registrato prima.
Ma grazie alle immagini ottenute da telescopi e radiotelescopi di diversi paesi del mondo, i ricercatori hanno potuto appurare che l’area era, effettivamente, il risultato di un’enorme esplosione di un buco nero.
Finora l’esplosione più grande mai osservata era quella dell’ammasso di galassie MS 0735.6+7421, a 2,6 miliardi di anni luce dalla Terra. Secondo i ricercatori, la quantità di energia prodotta nell’esplosione del superammasso di Ofiuco sarebbe cinque volte superiore.
In qualche modo – racconta Simona Giacintucci alla Bbc – questa esplosione può essere paragonata in termini umani all’esplosione del 1980 del vulcano di Monte San’t Elena (Usa) che provocò la frana più violenta mai registrata nella storia.