La descrizione di due formati di pasta dell’azienda La Molisana, nati durante l’occupazione italiana in Africa, ha provocato una polemica sui social a causa di alcuni riferimenti all’epoca fascista. Le Abissine e delle Tripoline sono state definite “di sapore littorio” e “coloniale“: parole che, anziché condannare una delle pagine più buie della nostra storia, potrebbero sembrare celebrative.
A far notare l’errore comunicativo è stato il giornalista Niccolò Vecchia, conduttore del programma C’è di Buono su Radio Popolare, che in un post su Facebook ha pubblicato lo screenshot della descrizione (poi cambiata) dei formati di pasta sul sito dell’azienda.
Sul sito dell’azienda La Molisana, in riferimento alle Abissine, si leggeva infatti il riferimento a un “formato dal nome che è già storytelling… Negli anni Trenta l’Italia celebra la stagione del colonialismo con nuovi formati di pasta: Tripoline, Bengasine, Assabesi e Abissine. La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no! […] Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all’estero si trasforma in ‘shells’, ovvero conchiglie”.
“Non abbiamo alcun intento celebrativo quando parliamo di questi formati storici, nati negli anni Trenta”, ha chiarito a Repubblica Rossella Ferro, che fa parte della famiglia titolare del pastificio e ne è la responsabile marketing. “Siamo molto attenti alla sensibilità dell’opinione pubblica e in questo caso l’unico errore è stato non ricontrollare tutte le schede affidate all’agenzia di comunicazione”, ha aggiunto.
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