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    “Kids keep playing”: per sostenere i bambini e le bambine dell’Ucraina basta anche un semplice tag

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 17 Mar. 2022 alle 14:58 Aggiornato il 17 Mar. 2022 alle 15:06

    È nato sui social un movimento senza scopo di lucro per chiedere ai grandi dello streaming di mettere a disposizione anche contenuti in lingua ucraina sul territorio italiano. Il 13 marzo 2022 il primo risultato è stato raggiuto: Netflix Italia ha reso disponibile in lingua ucraina cartoni animati e film. L’idea nasce in maniera spontanea: nella grande mobilitazione che si sta giustamente creando a sostegno dell’Ucraina, c’è un dettaglio che non è ancora stato preso in considerazione e che potrebbe comunque essere di sostegno? Il collettivo che ha dato vita a KIDS KEEP PLAYING ha cercato di trovare la risposta provando a immedesimarsi nei bambini e nelle bambine che cercano riparo dalla guerra: una volta arrivati in Italia, dopo avere mangiato, dopo avere avuto accesso a una doccia, a un letto pulito… quale potrebbe essere un momento di distrazione – per quanto possibile – da tutto quello che hanno vissuto e stanno vivendo?

    Un cartone animato, un programma per bambini, un film per i più giovani. Contenuti che, però, devono essere disponibili in una lingua comprensibile ai piccoli. Ecco perché è nato il progetto KIDS KEEP PLAYING, un’iniziativa che ha origine sui social e che chiede ai grandi nomi dello streaming di mettere a disposizione anche sul territorio italiano film e cartoni animati in lingua ucraina.

    “Netflix Italia è stata la prima piattaforma a rispondere all’appello di KIDS KEEP PLAYING che si è diramato sui social in modo naturale. I tempi sono stati davvero brevi: dopo pochi giorni abbiamo avuto notizia che Netflix avrebbe sostenuto il progetto, cosa che è poi stata confermata con un annuncio ufficiale sul profilo di Twitter di Netflix Italia e con l’effettiva abilitazione della lingua ucraina su moltissimi contenuti disponibili su Netflix.it a partire dal 13 marzo. Le risposte positive sono arrivate anche dalle associazioni che si stanno occupando dei piccoli, e non solo, in arrivo dalla guerra: in particolare, Fondazione Soleterre ha ringraziato mediante social KKP e tutte le persone che hanno sostenuto l’operazione con le loro condivisioni.

    Soleterre lavora in Ucraina dal 2003 dove realizza interventi strutturali, garantisce strumentazione medica e forniture di farmaci nei reparti dell’Istituto del Cancro, dell’Istituto di Neurochirurgia di Kiev e dell’Ospedale Regionale di Leopoli e gestisce una casa d’accoglienza per ospitare gratuitamente i tanti bambini malati in cura. Con l’inizio della guerra, Soleterre si è subito attivata per trasportare al sicuro i bambini e i giovani malati di cancro che sono ora accolti all’ospedale San Matteo di Pavia e in altri ospedali italiani, seguiti da psicologi e medici supportati da traduttori e mediatori.

    Sapere che nelle lunghe ore di chemioterapia, isolati in un luogo che non conoscono, sono ‘in compagnia’ di cartoni e film, è un pensiero che dà speranza. Ora scopriremo se anche altri canali TV e piattaforme streaming sono disponibili a partecipare all’operazione; nel frattempo, speriamo che la voce si sparga il più possibile.” – sostiene KIDS KEEP PLAYING.

    Sull’importanza della lingua madre in contesti traumatici, KIDS KEEP PLAYING ha condiviso sui propri social l’opinione della dottoressa Chiara Rebuffoni, Psicologa Esperta in Psicoanalisi dell’età evolutiva: “I bambini in guerra sono costretti a farsi improvvisamente resistenti per poter sopravvivere psichicamente. La realtà non è più popolata da immagini fantasticate – in cui anche i mostri hanno diritto di esistere, ma appunto, non sono veri – ma diventa colma di incubi reali e concreti. Il trauma della guerra è profondamente connesso alla perdita dei propri cari, delle abitudini. Ecco che questi vuoti lasciano lo spazio al disorientamento, alla paura e all’angoscia. Proprio come è importante che i bambini possano ricevere un aiuto dalle figure genitoriali per ricevere spiegazioni, per avere uno spazio di contenimento delle loro paure, così si fa essenziale poter offrire sollievo. Non si tratta di fingere o di dissimulare una realtà atroce, ma, in particolare per i bambini molto piccoli, si tratta di poter continuare a sostenere la speranza, offrendo la possibilità di ritrovarsi attraverso un gioco che già si faceva, ad esempio, o un cartone animato trasmesso nella propria lingua madre. Attività importantissime, perché riportano la mente alla routine di prima, quando le cose erano conosciute, mentre tutto intorno viene stravolto. Il contenimento dato dal suono della propria lingua d’origine consente di fare un’esperienza profonda in cui si scopre che non tutto è scomparso, esploso, assente. Ascoltare i personaggi della fantasia che parlano nella propria lingua madre placa la sensazione che tutto intorno sia senza significato, permette di riattivare la capacità di pensare, offrendo la possibilità, anche, di ricominciare a comunicare. Infatti, per immaginare l’esperienza di un migrante, che sia adulto o bambino, bisogna pensare di vedere un film in cui ai suoni e ai gesti non corrisponde alcun significato. La capacità di pensare, attività opposta a quella della difesa psichica dell’isolamento, pone le basi per poter avviare l’enorme sforzo di decodifica della realtà, unica possibilità per placare l’ulteriore angoscia data dalla sensazione di sentirsi un alieno calato in una terra straniera”.

    IG https://www.instagram.com/kidskeepplaying/
    FB https://www.facebook.com/KidsKeepPlaying

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