Kata scomparsa, il testimone: “L’ho vista trascinare via”. La pista del rapimento-vendetta dopo uno stupro
Continuano le ricerche della piccola Kata, la bambina di origine peruviana di 5 anni di cui non si hanno più tracce dal pomeriggio di sabato 10 giugno. L’ipotesi su cui indagano gli inquirenti è quella del sequestro a scopo di estorsione, legato forse al racket degli affitti nell’immobile occupato di via Boccherini, a Firenze, in cui la piccola vive con la famiglia. Un’altra pista, citata dal Messaggero, è quella della vendetta per una violenza subita da una quindicenne, anche lei peruviana.
“L’ho vista trascinare via verso il palazzo a fianco”, avrebbe detto un super testimone agli inquirenti. Ieri una possibile svolta nelle indagini, ipotizzata nel tardo pomeriggio, non ha dato gli esiti sperati. Si pensava infatti che i carabinieri avessero scoperto il covo dei possibili rapitori di Kataleya Mia Chillo Alvarez, nei pressi dell’ex hotel Astor occupato.
“Non denuncio, ma riportatemi a casa la bambina”, l’appello della madre Kathrina, 26 anni, che lunedì ha trascorso la notte tra lunedì e martedì al pronto soccorso dopo aver ingerito una quantità, ritenuta non letale, di candeggina. Anche il padre di Kata, detenuto da marzo per reati contro il patrimonio e furto, aveva ingerito del detersivo ed era stato sottoposto alla lavanda gastrica. Il fatto era avvenuto domenica, dopo aver appreso la notizia della sparizione della figlia.
Intanto fanno discutere alcuni volantini bianchi comparsi nella zona nord di Firenze, dove si trova l’ex hotel Astor. I fogli, in formato A3, sono stati affissi all’ingresso del liceo scientifico Leonardo da Vinci e in molti punti del quartiere di Novoli e riportano al centro una scritta tra parentesi: “Sto bene”.
“Avrà qualcosa a che fare con la piccola Kata?”, si è domandata la coordinatrice del gruppo Facebook “Peruanos pe unidos per un solo Firenze” (Peruviani uniti da una sola Firenze), che ha rilanciato la notizia con foto e video.