Sono 54 le segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze che l’Iss ha inviato alla Regione Lombardia da maggio 2020. L’ultima è stata comunicata lo scorso 7 gennaio. A renderlo noto è l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in una nota in cui torna sulla questione del ricalcolo dell’Rt della Lombardia, collocata erroneamente in zona rossa e poi tornata in zona arancione pochi giorni fa.
Un vero caos sui dati, a proposito del quale la giunta guidata da Attilio Fontana respinge ogni responsabilità. Il governatore leghista, protagonista oggi di una movimentata riunione del consiglio regionale proprio sulla questione, ha dichiarato che “la misura è colma” e che “Regione Lombardia manda tutti i giorni i dati in maniera trasparente”.
La versione dell’Iss
Nella sua nota, l’Istituto superiore di Sanità ha sottolineato che “il sistema è in uso da 36 settimane e nessun’altra regione finora ha segnalato anomalie di questa entità sull’immissione dei dati”. L’Iss evidenzia che “le Regioni hanno completa autonomia nel caricamento di aggiornamenti e rettifiche senza alcun intervento o richiesta verso l’Iss che, laddove ne abbia evidenza o sospetto, può segnalare errori, incompletezze o incongruenze alle Regioni”.
Da maggio scorso “l’Iss ha inviato 54 segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze alla Regione Lombardia, l’ultima il 7 gennaio scorso”, si legge nella nota. “La percentuale di casi incompleti per la sintomatologia (assenza di informazioni nel campo ‘stato clinico’)”, prosegue l’Iss, “è pari al 50,3 per cento, a fronte del 2,5 per cento del resto d’Italia nel periodo 13 dicembre 2020-13 gennaio 2021″.
“Alla luce del quadro descritto, si precisa che gli ultimi inserimenti da parte della Regione Lombardia risalgono alle ore 10.58 e alle ore 14.51 del 20 gennaio 2021, con una rettifica dei dati pregressi presenti alla data 13 gennaio 2021: eliminando la segnalazione di una data inizio sintomi in 4.875 casi segnalati; diminuendo di 17.654 casi quelli classificati in precedenza come sintomatici; aumentando di 12.779 casi quelli classificati come asintomatici”.
Inoltre, specifica la nota Iss, “la Lombardia ha segnalato da maggio fino al 20 gennaio una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico e che pertanto si è continuato a considerare inizialmente sintomatici. Inoltre nell’ultimo periodo ha classificato un gran numero di questi come guariti senza uno stato clinico sintomatico riportato”.
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