Quasi 100 mila prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico sono state registrate in Italia nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024 a beneficio di circa 28mila persone. Il dato emerge dalla relazione sul Monitoraggio delle prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico relativa al periodo 2019-2024 pubblicata oggi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), secondo cui a ricorrere a questa terapia sono in prevalenza donne e persone di età avanzata.
L’età media di chi ha ricevuto almeno una prescrizione di marijuana terapeutica, si legge infatti nella nota diramata oggi dall’Iss, è di 60 anni, “con una maggiore prevalenza del sesso femminile”. La scelta per i pazienti non è ampia: “Due prodotti, contenenti diverse percentuali di THC e CBD, rappresentano oltre il 60% delle prescrizioni”, riferisce infatti l’Istituto superiore di sanità.
Il ricorso a questo genere di cure è riservato a specifici casi di dolore cronico o spasmi. “Per quanto riguarda i prescrittori”, prosegue infatti la nota, “la maggioranza sono medici specialisti (anestesisti, terapisti del dolore, reumatologi, neurologi e oncologi) in linea con le modalità di impiego previste dal decreto ministeriale del 2015”.
Non a caso, continua l’Iss, “la principale modalità di impiego delle preparazioni magistrali a base di Cannabis è costituita dal trattamento del dolore cronico, che rappresenta il 78% dei casi, mentre il 20% riguarda l’uso nell’analgesia in patologie con spasticità, come ad esempio la sclerosi multipla”. Tali preparati di marijuana a scopo terapeutico sono comunque coniugati ad altre terapie. “Come atteso, nell’80% dei casi la cannabis viene utilizzata in integrazione alla terapia tradizionale”, spiega l’Istituto superiore di sanità.