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    Inter, il caso della Curva nord svuotata: niente striscioni e bandiere contro il Bologna

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 4 Nov. 2022 alle 15:51

    Inter, il caso della Curva nord svuotata: niente striscioni e bandiere contro il Bologna

    Una curva senza striscioni e bandiere. È questo uno dei provvedimenti presi dalla questura di Milano dopo quanto avvenuto sugli spalti durante la partita Inter-Sampdoria di sabato scorso, quando i tifosi nerazzurri hanno costretto chi era presente in curva a lasciare il settore, in segno di rispetto per l’omicidio del capo ultrà Vittorio Boiocchi. Il questore della città meneghina ha anche disposto un provvedimento di sorveglianza speciale e ha imposto il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (daspo) nei confronti di quattro tifosi.

    Tra questi, un 52enne residente in provincia di Varese, pregiudicato e già destinatario di un altro daspo, per il quale è stato emesso un divieto di 5 anni; un 31enne milanese già indagato dalla questura di Napoli per il possesso di materiali pirotecnici utilizzati durante la partita Napoli-Inter e un 22enne incensurato cui è stato imposto un daspo di un anno. Due i daspo inflitti a un 18enne milanese che ha strattonato e spinto un tifoso fino a farlo cadere a terra, mentre esortava in maniera decisa gli altri spettatori a lasciare il settore. In aggiunta a queste misure, come detto, la questura ha imposto il divieto di “accesso ed esposizione di striscioni, bandiere, megafoni e tamburi” nella curva nord dello stadio Meazza di San Siro per la partita di mercoledì prossimo contro il Bologna. Uno dei leader della curva interista, Andrea Beretta, è stato inoltre sottoposto a sorveglianza speciale per un anno e mezzo, con divieto di dimora nel capoluogo lombardo.

    Sono state anche deferite alla procura di Milano alcune delle persone identificate grazie all’analisi dei filmati delle telecamere, con l’accusa di violenza privata.

    Dopo la partita di sabato scorso, diversi tifosi nerazzuri avevano denunciato sui social di essere stati costretti a lasciare la curva nord del Meazza dopo la morte del capo ultrà nerazzurro Vittorio Boiocchi. Il 69enne pluripregiudicato era stato raggiunto da almeno 5 colpi di arma da fuoco sotto la sua abitazione, meno di un’ora prima del calcio d’inizio. Alla notizia della morte di Boiocchi, la curva ha ritirato gli striscioni e si è svuotata: una decisione che diversi tifosi hanno dichiarato di aver subito a colpi di minacce e aggressioni fisiche. Una situazione di forte tensione, continuata anche nel secondo tempo della partita, quando diversi tifosi hanno cercato di entrare in altri settori dello stadio.

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