Insulti razzisti bus Como Bergamo – Un nuovo, ennesimo episodio di razzismo ha avuto luogo in un autobus della linea C46 che collega Como a Bergamo a fine maggio. A denunciare la vicenda a Fanpage una ragazza che ha filmato il tutto.
“Ne..e di merda. Quelle come te bisogna insultarle, forse così capiscono”: questi alcuni degli insulti rivolti dall’autista del mezzo pubblico a una donna di origini africane salita sul mezzo con i suoi tre figli piccoli.
“Io prendo sempre lo stesso pullman tutto l’anno, da scuola a casa e viceversa. Quel giorno è salita una donna con tre bambini, uno di sei anni, uno di tre e uno piccolo che avrà avuto al massimo cinque mesi”, ha raccontato la giovane.
Secondo la testimone, l’autista ha avuto un atteggiamento ostile nei confronti della famiglia fin dall’inizio, ma la situazione è peggiorata quando la donna si è seduta subito dietro di lui.
“Ma che odore, che puzza c’è? Questi bambini non si lavano, non lava i suoi bambini”: queste alcune frasi rivolte dal conducente, che ha poi continuato ad attaccare la donna affermando che “le donne così devono solo essere picchiate, bisogna mostrare violenza nei confronti delle persone di colore”.
Stanca dei commenti dell’autista e dell’indifferenza degli altri passeggeri, la ragazza che ha denunciato il fatto a Fanpage ha deciso di registrare il tutto per avere delle prove dell’episodio di razzismo.
“Quelle come te bisogna insultarle, forse così capiscono”, è un altro degli insulti rivolti dall’autista.
La donna in tutto ciò ha cercato di mantenere il più possibile la calma e di non rispondere agli insulti dell’autista, ma alla fine è scoppiata in lacrime, sotto shock.
“Perché mi insulti? Perché mi insulti? Tu credi che io non capisco l’italiano”, è stato il commento della donna. Il tutto, come detto, nell’indifferenza generale dei passeggeri. L’unica a intervenire, anche cercando di calmare i bambini, è stata la ragazza -minorenne – che ha girato il video.
“In riferimento ai fatti riportati nell’articolo ASF si scusa per il linguaggio e i toni del tutto inaccettabili utilizzati. Sarà aperta una indagine interna per ricostruire l’accaduto. Quanto successo non è giustificabile in nessun modo né per la nostra azienda né per tutti i nostri autisti e dipendenti che ogni giorno si impegnano per offrire un servizio all’altezza della città di Como e Provincia”
“Cerchiamo solo coinquilini italiani”: nuovo caso di discriminazione
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