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    L’Inps chiede 124mila euro di risarcimento alle orfane del femminicidio Biagi

    Cristina Biagi e l'ex marito Marco Loiola
    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 8 Dic. 2019 alle 14:45 Aggiornato il 8 Dic. 2019 alle 15:54

    L’Inps chiede 124mila euro di risarcimento danni alle orfane del femminicidio Biagi

    124mila euro di risarcimento danni: è questa la somma richiesta dall’Inps alle orfane del femminicidio Biagi. L’Istituto Nazionale Previdenza Sociale porta ancora agli onori della cronaca il fatto drammatico consumatosi nel luglio del 2013, quando a Marina di Massa (Mc), Marco Loiola ha ucciso l’ex moglie Cristina Biagi, di 38 anni, per poi togliersi la vita.

    Prima, però, Loiola aveva ferito l’uomo che pensava essere l’amante della ex. Salvatore Galdiero è stato colpito da sei proiettili esplosi dall’arma di Loiola, rimanendo gravemente ferito. 124mila euro è la spesa sostenuta dall’Inps come indennità di malattia e per l’assegno di invalidità erogato all’uomo scampato alla rabbia cieca di Loiola. Spesa di cui oggi l’Istituto di previdenza chiede il conto alle due figlie di Cristina, ancora minorenni.

    Le regole dell’ente sono chiare, ma la notizia ha dell’incredibile. Le due ragazzine, infatti, hanno ereditato un immobile che, anche se venduto, non coprirebbe la cifra richiesta. Ma soprattutto le due orfane hanno sulle spalle una tragedia senza eguali, orfane di entrambi i genitori e costrette a convivere con il dolore per una perdita così grande.

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per affrontare la questione del risarcimento avanzato dall’Inps nei confronti delle due ragazzine.

    A denunciare l’assurdità della faccenda è lo zio delle bambine, Alessio, fratello di Cristina. Su Facebook scrive un lungo post a nome anche dei nonni delle bambine e si rivolge al Quirinale.

    “Dopo il complesso e lungo percorso familiare tra psicologi e assistenti sociali, Tribunale dei Minori, problemi legali di varia natura, assieme alle difficoltà, alle risposte, all’impegno quotidiano di compensazione della perdita, nel 2017 (per la prima volta) s’è aggiunta una RICHIESTA DI RISARCIMENTO”, scrive sui social Biagi.

    “I dettagli di questa vicenda legale umanamente orribile, potrete leggerli all’interno dell’articolo pubblicato oggi su La Nazione di Massa. Ciò che rimane e aggiungo, è la battaglia della famiglia Biagi nel ricordo di Cristina che oggi, invitati a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, rendiamo pubblica per sensibilizzare l’Italia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, su ciò che accade alle figlie minorenni di una vittima di femminicidio alle quale l’INPS, Istituto Nazionale Previdenza Sociale, chiede di pagare colpe non loro. Chiede di risarcire i costi sostenuti per una vittima sopravvissuta ad un progetto criminale che alcune ore dopo ha strappato loro la madre”, continua ancora il post.

    L’avvocato della famiglia Biagi, Francesca Galloni, parla di una “richiesta legittima, anche se immorale. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l’Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”.

    “Purtroppo è previsto anche il recupero coattivo, se la somma non verrà erogata nei tempi. Per questo ho chiesto un incontro con Inps, sperando che, valutando la situazione, receda dalla richiesta o che si arrivi a transare una cifra inferiore, che possa essere pagata nel tempo dalle figlie di Cristina Biagi, che ricordo essere una vittima di femminicidio”, spiega ancora l’avvocato.

    Arriva la risposta anche dell’Inps, che promette che non si darà seguito al risarcimento. “La lettera con la richiesta di risarcimento è un atto dovuto, ma l’Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo”, ha detto a Radio Capital il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

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