Sette vittime e ancora due dispersi. A 36 ore dalla tragedia di Ravanusa questa mattina, verso le 6.30, sono stati estratti dalle macerie dei palazzi crollati i corpi di altre 4 vittime.
Pietro Carmina, Enza Zagarrio e Calogera Gioachina Minacori e poi oggi Selene Pagliarello, incinta di nove mesi, il marito Giuseppe Carmina, il suocero Angelo Carmina e un’altra persona che deve essere ancora identificata.
Selene era un’infermiera all’ospedale di Agrigento, era sposata da un anno con Giuseppe e al parto mancava appena una settimana. I due erano passati a salutare i genitori di lui, entrambi morti. I nove inquilini del palazzo di via Trilussa erano tutti imparentati fra loro. Si è salvato chi abitava al primo piano, come Rosa Carmina. O al secondo, sua cognata Giuseppina Montana.
Tra le vittime di Ravanusa anche Pietro Carmina, classe 1953, il “professore“. Una vita per la filosofia, docente al liceo classico di Canicattì era stato anche vicepreside. L’anno scorso si era salvato miracolosamente dal Covid. Era l’autore di un libro appena premiato con una targa a Sambuca di Sicilia, “I totomè del barone”. Un volume che ruota attorno a un pauroso rogo avvenuto a Ravanusa negli anni trenta. La moglie, Carmela Scibetta, è dispersa.