Venerdì 19 aprile 2019 il tribunale di Livorno ha emesso una condanna all’ergastolo nei confronti di Fausta Bonino, 57 anni, l’infermiera accusata di aver ucciso alcuni suoi pazienti ricoverati nell’ospedale di Piombino.
La storia dell'”infermiera killer” di Piombino, in Toscana, fece molto discutere l’Italia. I fatti risalirebbero al periodo compreso tra settembre 2014 e settembre 2015.
Secondo le accuse, l’infermiera avrebbe utilizzato alcune dosi di eparina, un anticoagulante molto utilizzato nelle strutture ospedaliere, per uccidere i pazienti in questione. Una sostanza che era stata rinvenuta, durante l’autopsia, proprio nel corpo di quattro dei pazienti morti.
Per questo motivo, la procura aveva accusato Bonino di omicidio plurimo aggravato e continuato, ma anche di abuso d’ufficio e ricettazione. Per lei, che ha sempre detto di essere innocente, era stato chiesto l’ergastolo. La difesa, invece, aveva chiesto l’assoluzione.
I suoi avvocati difensori, che avevano chiesto l’assoluzione, avevano ottenuto il rito abbreviato. I giudici di primo grado hanno ritenuto colpevole la donna di quattro omicidi, sui dieci contestati dall’accusa. Per gli altri sei episodi “il fatto non sussiste”.
Nei suoi confronti è arrivata quindi la condanna all’ergastolo per omicidio plurimo. Per l’accusa di abuso d’ufficio, invece, Bonino è stata assolta.
La sentenza è stata letta in aula dopo circa cinque ore di camera di consiglio. L’infermiera era presente, insieme al marito e a uno dei due figli. Dopo aver conosciuto la decisione dei giudici, è scoppiata in lacrime. “Non è giusto – ha detto – io non ho fatto nulla”.
“Questa sentenza – ha dichiarato l’avvocato della donna – ci lascia perplessi. Certamente faremo appello”.