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    Vincenzo, Mario, Pavel: chi sono i tre lavoratori morti nell’esplosione della centrale di Suviana

    La centrale di Suviana. Nel riquadro in alto a destra Mario Pisano. Credits: Vigili del Fuoco e Facebook
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 10 Apr. 2024 alle 10:01 Aggiornato il 10 Apr. 2024 alle 10:14

    Sono tre al momento le vittime accertate dell’incidente avvenuto ieri alla centrale idroelettrica di Bargi, in provincia di Bologna, anche se con il passare delle ore diminuiscono le speranze di trovare vivi i quattro lavoratori ancora dispersi.

    Erano circa le 15 di martedì 9 aprile quando nell’impianto Enel Green Power che sfrutta le acque del lago artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese, durante dei lavori di manutenzione è esploso un trasformatore collegato a una turbina a circa 30 metri di profondità.

    Nell’incidente sono rimaste ferite altre cinque persone, ora ricoverate con gravi ustioni negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa, mentre tre addetti sono usciti illesi. Le operazioni di ricerca dei dispersi sono particolarmente rischiose anche per i soccorritori, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

    L’esplosione si è verificata all’ottavo piano ribassato della centrale, profonda complessivamente 70 metri, e il nono piano è stato completamente allagato.

    “Stiamo cercando di capire che cos’è successo, faremo un’iscrizione di natura tecnica del fascicolo nei prossimi giorni per eseguire gli accertamenti urgenti che sono in primo luogo quelli sulle salme, verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie e poi dopo faremo gli approfondimenti”, ha detto il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato. “Dovremo capire quello che è successo e successivamente porremo le domande conseguenti”.

    I lavoratori coinvolti nell’incidente fanno tutti capo a ditte esterne impiegate. Nessuna delle vittime era un dipendente di Enel Green Power, che gestisce l’impianto.

    I tre morti accertati sono: Pavel Petronel Tanase, 45 anni, rumeno residente a Settimo Torinese, in provincia di Torino; Mario Pisano, 73 anni, di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto; e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra, in provincia di Messina.

    Quest’ultimo, elettricista, lascia moglie e figlia di 2 anni. Si era sposato nel maggio dell’anno scorso. “Vincenzo era un bravissimo ragazzo”, racconta all’agenzia LaPresse un suo amico ed ex collega. “Un anno fa aveva preso la sua valigia e aveva lasciato la sua Sicilia perché voleva lavorare. Faceva l’elettricista e per le vacanze tornava sempre nel suo paese”.

    Mario Pisano, sposato con due figli adulti che lo avevano reso nonno, era molto conosciuto nel suo paese d’origine, San Marzano: il Corriere di Bari riferisce che il 73enne, ex dipendente Enel che ora faceva il consulente, aveva guidato diverse associazioni sportive locali, anche se era spesso in giro per l’Italia per lavoro. Non ci sono invece informazioni dettagliate su Pavel Petronel Tanase.

    Quanto agli operai rimasti feriti nell’incidente, hanno 25, 36, 42, 55, 59 e 66 anni. Il più grave è il 25enne, originario proprio del Comune di Camugnano, dove sorge la centrale: il giovane è ricoverato con ustioni di terzo grado, versa in condizioni molto gravi.

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